Potenza, 25 ott. (Apcom) – L’assassino di Elisa Claps infierì sul suo corpo dopo la morte colpendola con un paio di forbici di “medie dimensioni” e una lama “molto tagliente”. E’ quanto scrive nella sua perizia la paleontologa Eva Sacchi, incaricata dalla Procura di Salerno di effettuare gli accertamenti sul corpo della ragazza potentina uccisa nel 1993. “Sulla scena del crimine (il sottotetto della chiesa Santissima Trinità di Potenza, ndr) erano presenti almeno due tipologie differenti di armi: una forbice e una lama. L’insieme dei dati ottenuti dall’analisi dei danneggiamenti – scrive la Sacchi – fanno supporre che l’aggressore abbia continuato ad agire sul corpo stesso per un tempo relativamente lungo dopo la morte, o comunque dopo che la vittima non era più in grado di opporre qualsiasi resistenza”. (segue)
Xpo/Cro
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