Potenza, 6 lug. (Apcom) – “Anche se è stato trovato qualcosa, non si tratta di elementi decisivi”. Il procuratore generale di Salerno, Lucio Di Pietro, titolare delle indagini sul caso Claps, non conferma la notizia del ritrovamento del Dna appartenente a due persone diverse, isolato dai periti sui reperti sequestrati nel sottotetto e nei locali attigui della chiesa Santissima Trinità di Potenza, dove lo scorso 17 marzo è stato scoperto il cadavere di Elisa Claps.
Secondo indiscrezioni tre tracce di Dna, riconducibili a due persone di sesso maschile, sarebbero state estratte da residui di sperma presenti su un materasso che era nel sottotetto e su uno strofinaccio che è stato sequestrato nel centro culturale “Newman”, frequentato dai giovani della parrocchia, che ha sede nei locali attigui alla canonica. Nei prossimi giorni i due Dna saranno confrontati con quello di Danilo Restivo, unico indagato dell’omicidio della ragazza. “I contenuti delle perizie dei cinque consulenti nominati dalla Procura – ha aggiunto il pg Di Pietro – saranno resi noti la prossima settimana”.
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