Potenza, 25 mar. (Apcom) – I resti di Elisa Claps sono stati
scoperti almeno tre mesi prima del ritrovamento ‘ufficiale’,
avvenuto lo scorso 17 marzo nel sottotetto della chiesa della
Santissima Trinità a Potenza. La notizia, confermata da fonti giudiziarie, è stata diramata dall’Agl, l’agenzia di stampa del gruppo Espresso. La scoperta del cadavere, dunque, risale a gennaio, ed è stata fatta ad opera di alcune donne delle pulizie che l’hanno subito comunicata ai parroci della chiesa: don Ambroise Atakpa, per tutti don Ambrogio, e il suo vice don Vagno, giovane prete di origini brasiliane da poco in Italia. I due sono stati a lungo ascoltati in Questura a Potenza e sarebbero state proprio le contraddizioni emerse nei loro interrogatori a far nascere il sospetto negli investigatori che sapevano più di quanto affermavano.
E con il questore del capoluogo lucano, Romolo Panico, ha avuto
un lungo colloquio anche il vescovo metropolita di Potenza,
monsignor Agostino Superbo, che avrebbe dato conferme importanti
sulla tempistica del ritrovamento. E’ stato proprio monsignor
Superbo, in una nota pubblicata ieri dlla stampa locale a
“chiedere perdono al Signore per quanto non abbiamo fatto per la
famiglia di Elisa e per la ricerca della verità”. Sul perchè del
silenzio dei sacerdoti e su cosa sia accaduto da gennaio al 17
marzo, quando operai a lavoro sul tetto della chiesa hanno reso
pubblico il ritrovamento, stanno indagando gli inquirenti della
procura generale di Salerno, dove l’inchiesta è stata avocata per consentire il compimento di nuovi atti.
AquFam
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