Roma, 11 dic. (TMNews) – “Siamo usciti dal ‘cono d’ombra’ di Copenaghen”. Lo ha afefrmato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, esprimendo soddisfazione per la conclusione del summit Onu di Durban sul clima.
“L’accordo, che supera i limiti del Protocollo di Kyoto ed ha una dimensione globale, offre all’Europa la possibilità di costituire, con le grandi economie emergenti di Brasile,Cina. India, Messico e Sud Africa, la ‘piattaforma’ per lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie e dei sistemi in grado di assicurare nello stesso tempo la crescita economica e la riduzione delle emissioni. Questo – ha sottolineato Clini- e’ il nuovo fronte della competitività”.
“L’Italia – ha detto ancora il ministro- e’ nel gruppo di testa dei paesi che hanno voluto l’accordo di Durban, ed ora siamo impegnati a dare seguito all’accordo nelle politiche nazionali, nella nostra partecipazione alle decisioni europee e nel rafforzamento del nostro partenariato con Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa. Il primo impegno in questa direzione e’ il pieno appoggio alla rapida approvazione delle direttive europee sull’efficienza energetica e sulla fiscalita’ energetica, per assicurare condizioni favorevoli di mercato per lo sviluppo e la disseminazione delle tecnologie energetiche a basso contenuto di carbonio”.
“Il secondo impegno – ha proseguito Clini- e’ la revisione del Piano nazionale per la riduzione delle emissioni, e della strategia italiana per lo sviluppo sostenibile, approvate nel 2002, che presenterò al CIPE entro il 15 gennaio. E tra gennaio e marzo ho già in programma due missioni in Brasile e Cina per rafforzare la cooperazione già in corso. Mentre sempre in marzo incontrerò a Roma Edna Molewa, Ministro dell’ambiente del Sud Africa per lanciare un programma comune per lo sviluppo sostenibile di quel paese”. E “infine, come paese ‘fondatore’ del ‘Green climate fund’ – ha concluso- avvierò quanto prima una iniziativa per valorizzare le importanti risorse che il Ministero dell’Ambiente ha destinato negli anni scorsi a programmi comuni con la Banca Mondiale e che ora risultano strategiche per assicurare al nostro paese un ruolo di leadership”.
Rcc/Tor
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