Clivio, l’ultimo viaggio di Alex tra dolore e lacrime

CLIVIO Una chiesa davvero troppo piccola per accogliere un dolore tanto grande. Così ieri pomeriggio a Clivio in una traboccante chiesa parrocchiale, la stessa nella quale si era sposato solo una quarantina di giorni fa, si è svolta la cerimonia per dare l’ultimo saluto al 29enne Alex Gottini, il giovane di Saltrio che sabato scorso ha perso la vita in seguito a un terribile quanto assurdo incidente motociclistico. Un incidente del quale a oggi non sono state ancora chiarite le cause.

/>Così la comunità ancora una volta non ha potuto fare altro che stringersi attorno alla famiglia del giovane manifestando il proprio affetto per un ragazzo che con semplicità era riuscito a entrare nel cuore della gente, conquistandone stima e ammirazione. Aveva tanti sogni, Alex, tutti spezzati troppo presto da una scivolata ancora da decifrare. Il parroco di Clivio, don Eusanio, ha raccontato l’ultimo incontro nel quale è rimasto colpito dalle qualità umane della giovane vittima: «Lo scorso 5 marzo – racconta il sacerdote – Elisa e Alex sono venuti da me per dirmi che si sarebbero voluti sposare. Come vuole la prassi li ho ascoltati separatamente per capire quali fossero le motivazioni per le quali intendevano sposarsi. Volevo capire il perché. Mi colpì molto quel che mi disse Alex quel giorno. Mi rispose con grande naturalezza che per lui il matrimonio rappresentava la consacrazione del loro amore». Anche il parroco durante la funzione è apparso molto emozionato, e il suo sentimento si è unito in un silenzio assordante tutti i presenti: «Una definizione meravigliosa – dice il parroco – la vita come il matrimonio è come una candela che si accende al cospetto di Dio ma la candela di Alex si è spenta tragicamente troppo presto. E per questo che adesso siamo qui tutti a domandarci: “perché così presto?”». «Resta il merito della sua volontà di amare la vita – ha proseguito il sacerdote – Era un ragazzo timorato da Dio, un giovane di fede. I familiari, gli amici, la prova a cui tutti voi siete sottoposti è molto gravosa, l’unico aiuto lo aspettiamo dalla preghiera e dalla fede. In certi momenti è più difficile vivere che morire, ma vivere è coraggio, bisogna continuare a vivere perché la nostra vita è utile a tante persone. Ispiriamoci alla vita di Alex, al suo pensare la vita consacrata e sarà uno stimolo a essere come lui al servizio della vita di tante persone».
La sua passione per la moto è stata raccontata da alcuni amici del «Gruppo3»: «Eri un bambino e già si vedeva che avevi passione e talento, ancora ti ricordiamo quando giravi con la tua moto con il numero 98». Una poesia letta da un amico quale testimonianza d’amore della moglie e un lunghissimo applauso che si è esteso velocemente a tutta la chiesa abbracciando anche i fedeli fermi all’esterno hanno concluso la celebrazione. Il corpo è quindi stato trasportato al cimitero di Cantello per la tumulazione.
Pino Vaccaro

f.artina

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