COCQUIO TREVISAGO Forse il fatto di trovarsi al volante di un bolide da 3000 cc di cilindrata gli aveva fatto credere di essere al di sopra della legge. Ma la polizia locale del Medio Verbano gli ha dimostrato che non è così.
Alle 14 di venerdì gli agenti sono stati chiamati da alcuni cittadini per rilevare un incidente stradale a Cocquio Trevisago, lungo la statale 394 all’altezza del cimitero. Giunti sul posto, hanno notato una Bmw serie 6 che cercava di bypassare la coda provocata dal sinistro effettuando sorpassi a ripetizione e addirittura viaggiando per lunghi tratti contromano, obbligando i veicoli che venivano dalla parte opposta ad accostare fino a fermarsi.
All’incrocio con via Piave, a Cocquio Trevisago, la Bmw ha frenato bruscamente mancando per un soffio un’altra vettura. Il conducente del veicolo che stava per essere tamponato è sceso dalla propria auto per chiedere spiegazioni. Ma il 62enne al volante del bolide, dopo aver detto in malomodo all’altro di allontanarsi, ha accelerato bruscamente, cozzando contro la macchina che aveva davanti. Dopo l’impatto, il conducente è sceso dalla Bmw per verificare i danni che aveva procurato alla sua beneamata. Poi, incurante delle ferite provocate alle persone a bordo dell’auto tamponata (madre e figlia di 4 anni), è risalito come niente fosse sulla Bmw ripartendo contromano in direzione di Gavirate.
La polizia locale ha però setacciato le immagini delle telecamere di sorveglianza. Individuata la targa della Bmw, sono risaliti al proprietario. Così già alle 19 il sessantaduenne è stato rintracciato e raggiunto nella propria abitazione. La Bmw è stata sequestrata e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli accertamenti del caso. La patente dell’uomo è stata ritirata. Contando solo la fuga e l’omissione di soccorso, l’uomo rischia una sospensione della patente per un periodo non inferiore all’anno e sei mesi e non superiore ai 5 anni, e la reclusione da 1 a 3 anni.
Quanto alle ferite, sono state portate all’ospedale di Cittiglio: madre e figlia sono state giudicate guaribili in 10 giorni.
e.marletta
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