Non solo i ben noti fatti di cronaca, ma anche importanti investimenti in arrivo per l’ospedale di Saronno. Alcuni di questi sono stati annunciati dalla Asst territoriale poco prima dell’estate, ma una delle novità più importanti riguarda il servizio di guardia medica. Attualmente – e già da tantissimi anni – il servizio si svolge nella struttura che ospita anche la Croce rossa italiana e le sue ambulanze alla fondazione Gianetti, proprio di fronte al Municipio di piazza della Repubblica. Si tratta di un servizio molto gettonato soprattutto nelle ore serali e notturne, per quei casi medici che non riguardano il pronto soccorso dell’ospedale ma che comunque necessitano di un intervento, magari a domicilio, per situazioni meno urgenti.
Ebbene, il progetto prevede di trasferire il servizio direttamente in alcuni locali, già individuati, all’interno del recinto del nosocomio saronnese, anche in previsione di un’ottimizzazione del servizio, come è stato spiegato quando è stato presentato il piano degli investimenti fatti dall’azienda ospedaliera Valle Olona e che riguardano appunto l’ospedale di Saronno. Tra le novità come ad esempio l’informatizzazione delle cartelle, ma anche la riqualificazione del settimo piano del padiglione verde e la riattivazione del secondo blocco operatorio,
c’è appunto quella di portare la sede della guardia medica (la cosiddetta continuità assistenziale) all’interno dell’ospedale di piazzale Borella. Il progetto, praticamente definitivo, è stato studiato nei dettagli e ora si sta passando dalla teoria alla preparazione vera e propria degli spazi, che sono già stati trovati nella ex casa del cappellano. A conti fatti, sarà lasciata la sede all’interno della Fondazione Gianetti e sarà creato uno spazio all’interno dell’ospedale, quasi certamente già alla fine dell’anno.
«Si tratta di una soluzione che porterà benefici importanti – dicono i responsabili della Asst – ci sarà un ingresso da via Frua e tutto il servizio potrebbe essere collegato anche all’attività del Pronto soccorso. L’idea è di alleggerirne il carico, almeno per quanto riguarda i casi meno delicati e affrontabili immediatamente senza il triage e l’assegnazione dei vari codici. Ovviamente nel caso si tratti di interventi di una certa importanza la gestione passerebbe al Pronto soccorso». Un po’ quello che accade anche in diversi altri presidi ospedalieri della zona. L’obiettivo è separare i flussi di ingresso facendo in modo che i codici bianchi e verdi seguano un certo percorso, distinto da chi arriva con gravità diverse in pronto soccorsi avendo la precedenza.