BOGOTA’ – Il governo colombiano esplorerà con un sottomarino a guida autonoma il relitto del San José, un galeone spagnolo affondato oltre 300 anni fa che avrebbe trasportato un vero e proprio tesoro in oro, argento e smeraldi. Secondo le stime l’attuale valore del carico del galeone ammonterebbe a circa 20 miliardi di dollari. La missione sottomarina si terrà nel Mar dei Caraibi, in acque nazionali colombiane, ma l’area è rigorosamente tenuta segreta.
Il San José è un galeone della flotta di Spagna affondato nel 1708 e faceva parte della “flotta del tesoro”, che trasportava via mare oro, argento e preziosi tra le colonie delle Americhe e la Spagna. La missione finanziata dal governo colombiano ha finalità archeologica, ma si prevede già prima ancora di accertare la presenza del tesoro ed il suo eventuale valore, una battaglia legale perché il carico del San José carico è reclamato da un’azienda
statunitense, dalla Spagna e da un popolo nativo della Bolivia, ma si troverebbe in acque colombiane. La nave era stata affondata durante la guerra di successione spagnola, quando la “flotta del tesoro” venne attaccata nel mar dei Caraibi da 4 navi da guerra inglesi che colpirono la santabarbara del galeone, armato con ben 68 cannoni, facendolo esplodere. Il San José era colato a picco in pochi minuti e su 600 uomini a bordo sopravvissero solo in 11. Il governo colombiano afferma di non avere intenzione di considerare il relitto ed il suo carico come “bene di valore economico”, ma solo di valore storico e culturale. La missione sarebbe solo esplorativa e non di recupero. La battaglia legale però è alle porte perché la società privata americana Sea Search Armada, afferma di aver trovato il relitto del San José al largo della costa colombiana già nel 1981, e di aver ceduto al governo di Bogotá la posizione in cambio di metà del tesoro, mentre la marina militare colombiana ha affermato di aver trovato i resti della nave in una posizione diversa rispetto a quella comunicata dagli americani, a circa 600 m di profondità, ma anche la Spagna rivendica il tesoro sulla base della convenzione Unesco, per la quale il relitto potrebbe appartenere a Madrid, perché nave da guerra della corona e cimitero militare sommerso. Infine, ma non ultima per i possibili diritti, la popolazione Qhara Qhara, nativa della Bolivia, rivendica il tesoro perché oro, argento e gemme del San José sarebbero stati estratti dalla loro terra