«Clerici ha sicuramente sbagliato, ma non è solo colpa sua: l’errore principale è stato commesso da chi politicamente lo ha sempre protetto in questi anni».
Queste le parole di , responsabile delle Guardie Ecologiche di Varese, che entra nel merito della bufera che ha coinvolto nei giorni scorsi Palazzo Estense che si è tradotta nel licenziamento dell’assessore alla Tutela Ambientalei, e nell’assegnazione dell’incarico a .
Il rapporto tra Clerici e le guardie ecologiche è stato sin da subito un rapporto burrascoso. «Inizialmente siamo partiti male – continua Gambaro – È sempre stato un rapporto di odio e amore e ci siamo scornati non poco».
Clerici era subentrato a che aveva sempre valorizzato e supportato l’operato dalle sentinelle volontarie del verde. Poi il passaggio di testimone al giovane e rampante assessore di Forza Italia che di sostenibilità e tutela ambientale Verde pubblico, parchi, aree protette Lavori e appalti pubblici Protezione civile Iniziative ecologiche Manutenzione e pronto intervento Logistica inizialmente non sapeva di certo tutto.
«Quello che va riconosciuto a Clerici è che si è impegnato per comprendere le dinamiche del suo assessorato e acquisire le competenze necessarie.
In quattro anni, l’assessore ha imparato molto e molto ha fatto. Inoltre, ci ha sempre difesi anche in consiglio comunale e in giunta, nonostante spesso avessimo differenti vedute».
Ad un certo punto, l’assessore ha iniziato a sfruttare il potenziale mediatico dei social network e, probabilmente pensando di farsi pubblicità giocando d’anticipo con una campagna elettorale 3.0. E, come si è visto, la cosa gli è costata cara.
«Ultimamente ha sempre sbagliato i modi: ha esagerato con i post relativi al suo pensiero sulle ragazze rapite in Siria, ha fatto sparate sconvenienti e fuori luogo con la vicenda legata ai cipressi dei Giardini Estensi e l’apice lo ha raggiunto con le offese alla manifestazione dell’Anpi. Il suo declino era inevitabile». Ma secondo Gambaro la responsabilità è innanzitutto di chi, in questi anni, gli ha lasciato carta bianca.
«Le cose andavano messe in chiaro da subito, dall’inizio cioè del mandato di Clerici. Chi politicamente doveva tirare le fila avrebbe dovuto arginare i suoi exploit sul nascere. Avendolo sempre difeso e protetto si è arrivati all’inevitabile sua “cacciata”».
Le Gev si dicono assolutamente disposte a lavorare e collaborare con Santinon. «Aspettiamo che venga a trovarci». Ma, bisognerà ripartire da zero. «Con Clerici si era ormai instaurato un rapporto schietto e aveva imparato a conoscere il nostro operato. Ora dovremo ripartire da zero».
Santinon ha la stessa età dell’assessore Clerici, suo amico personale, vicino alla sua corrente, compagno di classe alle scuole medie di Clerici stesso.
«Visto che si tratta di un assessore politicamente vicino a Clerici e considerato che manca un anno alla fine di mandato di questa giunta, sarebbe stato sicuramente meglio poter proseguire con l’assessore che in questi quattro anni era entrato a far parte dell’ingranaggio. Sprecare risorse e tempo a un anno dalle elezioni mi sembra assurdo. Ma questa è la politica».