– Dopo la l’ennesima lite accoltella i vicini di casa: arrestato per lesioni e minaccia aggravata. Tragedia sfiorata a Cuasso nella notte dell’Epifania. In manette è finito un operaio di 48 anni che, al termine dell’ennesimo diverbio con i vicini di casa, ha perso letteralmente la testa.
L’uomo è incensurato e l’insofferenza tra lui e la famiglia di origine marocchina che gli abita accanto è vecchia di anni. Tra i due nuclei familiari, che abitano in una casa di corte (gli appartamenti sono praticamente affiancati) c’è stato subito attrito. Se l’operaio rimprovera ai vicini di essere rumorosi, disordinati e maleducati, la famiglia marocchina imputa al quarantottenne varie aggressioni verbali.
Litigi, anche violenti, erano già accaduti in passato. L’insofferenza era arrivata al punto che anche l’auto posteggiata male o un mobiletto messo sul ballatoio diventavano cause di discussioni infinite con grida e minacce. Nei confronti dell’operaio i vicini avevano già presentato parecchie denunce per aggressioni verbali, insulti e minacce. Nella tarda serata dell’altro ieri l’epilogo.
L’operaio si è presentato a casa dei vicini una prima volta. Solito copione: discussione sulla porta di casa con il capo famiglia rivale. Insulti, grida da entrambe le parti. Poi l’intervento della moglie del marocchino che fatto rientrare il marito in casa ha sbattuto letteralmente la porta in faccia al quarantottenne. Un gesto esasperato; la donna probabilmente non ne poteva più e quella porta sbattuta in faccia era un chiaro messaggio all’operaio: «lasciaci in pace». Il quarantottenne è
tornato a casa. Ma quella porta sbattuta, quello sgarbo presunto, ha fatto esplodere del tutto la sua rabbia. E il quarantottenne ha perso testa.
Intorno alla mezzanotte è tornato alla carica. Pare che avesse già il coltello da cucina poi usato per ferire i vicini in tasca. Gli inquirenti stanno verificando il dettaglio ma stando ai primi accertamenti l ’uomo si sarebbe presentato armato dai vicini. Il che indicherebbe la premeditazione della violenta aggressione. L’operaio avrebbe iniziato a bussare e gridare, sino a quando i vicini non gli hanno aperto.
Entrato nell’appartamento come un furia l’uomo avrebbe iniziato a litigare ancora. In un contesto in cui tutti i presenti gridavano e si insultavano sarebbe nata una colluttazione. Insomma i litiganti sarebbero arrivati alle mani. E l’operaio avrebbe estratto il coltello sferrando dei fendenti. Colpi mulinati a caso. I vicini, marito e moglie, hanno rimediato ferite da arma da taglio a mani e braccia. Ferite molto lievi, classiche ferite da difesa. Davanti ai fendenti entrambi hanno alzato le mani d’istinto per ripararsi. A quel punto è scattata la chiamata ai carabinieri della stazione di porto Ceresio. I militari sono arrivati in pochi istanti.
I due feriti sono stati portati all ’ospedale di Circolo di Varese. Sono stati curati e dimessi: le ferite erano davvero leggere. Il quarantottenne è stato invece arrestato d’intesa con il pubblico ministero titolare delle indagini. L’arresto è scattato anche in virtù delle pregresse denunce a carico dell’operaio. L’uomo è accusato di lesioni e minacce aggravate. Nelle prossime ore comparirà davanti al giudice per la convalida del provvedimento.