Coltellate all’ex fidanzata Confermati i dieci anni

MARCHIROLO Confermata in appello la condanna a carico di George Daniel Stepanov, 33 anni, avvocato rumeno ex dipendente ministeriale a Bucarest, condannato in primo grado a 10 anni di carcere dal gup di Varese Stefania Pepe per il tentato omicidio dell’ex fidanzata a Marchirolo.

Ieri i giudici milanesi hanno confermato in toto la sentenza varesina assegnando una provvisionale di 20mila euro, con risarcimento alla vittima da definirsi in sede civilistica. «Nessun commento – dice Marco Lacchin, difensore di George Daniel Stepanov – Attenderemo le motivazioni della sentenza, i termini scadranno il 15 settembre, per decidere il da farsi».

Il fatto si consumò nel luglio 2010 a Marchirolo, in via Roma, dove la vittima, Cristina Joana Radoi, anche lei rumena, viveva con il nuovo compagno.

Stepanov e la vittima era arrivati in Italia insieme; poi il rapporto era naufragato e Stepanov era tornato in Romania, mentre Cristina Joana era rimasta in Italia. La donna, diplomata infermiera, alternava lavori da barista a incarichi come badante. Stando alla sua versione sino a Pasqua 2010 avrebbe continuato ad inviare del denaro a Stepanov in Romania. Poi avrebbe smesso di aiutarlo e l’uomo avrebbe iniziato a farle pressioni. Sino all’epilogo, quando l’imputato arrivò in via Roma; tagliò le gomme all’auto del nuovo compagno della vittima, quindi, mentre l’uomo era dal meccanico, aggredì Cristina Joana sotto casa colpendola con nove coltellate. Ferite che hanno causato alla vittima un’invalidità del 20%.

Stepanov era quindi fuggito tornando in Romania. Da là avrebbe anche presentato una perizia che attestava la sua perdita di memoria. Poi fu rintracciato e arrestato grazie alla collaborazione tra i carabinieri di Luino e la polizia rumena. Nell’autunno del 2011 arrivò la sentenza di condanna in primo grado con rito abbreviato. Sentenza confermata ieri in appello. L’accusa ha guardato più al movente economico che a quello passionale, e ha sostenuto la premeditazione: Stepanov arrivò dalla Romania il giorno dell’aggressione con un coltello in tasca.

e.marletta

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