SANGIANO Insospettabile operaio di giorno. Impeccabile giardiniere dal pollice verde e stupefacente nel tempo libero. Al punto da essere riuscito a mettere insieme una piccola coltivazione illegale nel giardino di casa. Qualcosa come 24 piantine di marijuana, in piena forma e in ottima salute, pronte per essere potate e consumate. A mandargli letteralmente in “fumo” il piano ci hanno pensato però i carabinieri della compagnia di Luino che nelle scorse lo hanno arrestato con l’accusa di produzione e detenzione di sostanze stupefacenti.
L’uomo, infatti, non solo conservava nel giardino collegato alla sua abitazione la piccola piantagione di droga, ma ne aveva dell’altra, già essiccata e pronta per essere utilizzata, all’interno della propria dimora. Evidentemente il microclima mite del Verbano si era dimostrato l’ideale per far crescere la pianta esotica. Peccato che la legge ne impedisca chiaramente la coltivazione. A lui i carabinieri sono arrivati nel corso di un normale controllo. Notando le piante sospette che facevano capolino nel giardino. Una leggerezza, quella di lasciare ben visibile il suo giardino di marijuana, che lo ha fatto finire seriamente nei guai. Perché dopo aver scoperto l’appezzamento di terreno coltivato “a droga” i carabinieri hanno deciso di vederci chiaro approfondendo i loro controlli.
Così hanno fatto scattare la perquisizione della casa dell’operaio che, incensurato, non aveva mai avuto alcun problema con la giustizia fino alle scorse ore. All’interno oltre a vedere confermati i sospetti sulla coltivazione illegale i militari della compagnia di Luino hanno trovato e sequestrato all’operaio altre foglie di marijuana essiccate, e diverso materiale utile al confezionamento delle dosi, compreso un bilancino di precisione. Circostanza, questa, che però deve ancora essere valutata con precisione. Per il momento l’operaio,
rimesso in libertà in attesa del processo dopo la convalida del fermo, è infatti accusato soltanto della produzione di droga. Reato, come previsto dall’articolo 73 del testo unico sugli stupefacenti, che di fatto punisce severamente anche le coltivazioni “caserecce”. Le piante di marijuana, anch’esse finite sotto sequestro, sono sparite dal giardino di Sangiano che è stato sostanzialmente “bonificato”. Ora l’uomo è a disposizione dell’autorità giudiziari e a breve sarà chiamato a
b.melazzini
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