Al sindaco di Besozzo Riccardo Del Torchio abbiamo chiesto di munirsi di sfera di cristallo per delineare i contorni di quello che, secondo lui, sarà il paese nei prossimi anni; non soltanto tra cinque, ma guardando ancora più avanti, in un arco temporale che arrivi almeno fino al 2030. «Vedo un paese dove si continua a vivere bene – afferma Del Torchio – e dove si vive il paese, non solo in centro ma anche nelle frazioni; un paese in grado di riconvertire la propria vocazione nell’ambito del turismo che ovviamente non potrà essere di massa, ma che rappresenta un volano per lo sviluppo di Besozzo. Il futuro della nostra cittadina lo vedo in quell’ambito».
Nel corso degli anni, Besozzo ha sempre dimostrato, pur nelle difficoltà dovute anche alla crisi economica mondiale, una vitalità che fa ben sperare anche per il futuro. «Il nostro è un paese dalle grandi potenzialità – prosegue il sindaco – compito del Comune è quello di valorizzarle e incoraggiarle; cosa più importante è che Besozzo sia un paese vivo, grazie anche alle tante associazioni che lo animano». Il rischio da evitare e da combattere è che il paese possa sedersi,
subendo passivamente le trasformazioni che inevitabilmente toccheranno il Varesotto nei prossimi anni. «Besozzo ha la caratteristiche adeguate per un paese di 9200 abitanti – continua Del Torchio – non un luogo di periferia e di passaggio ma un centro nevralgico per tutto il territorio». Punto di forza sono e saranno le associazioni presenti e operanti in città, quelle storiche e quelle di più recente costituzione. «I progetti per l’aiuto ai terremotati del Centro Italia ad esempio, hanno avuto grande impulso proprio grazie alle associazioni» conclude il sindaco.