Non c’è dubbio che la partecipazione del presidente di Sea sia stata apprezzata da tutti i membri della commissione speciale Malpensa che si è riunita mercoledì sera a Palazzo Broletto.
E, se questo punto ha messo tutti d’accordo, non si può dire la stessa cosa riguardo all’attribuzione dei meriti. «L’altra sera è stata un’occasione importante – afferma ex presidente del Comitato Malpensa con l’amministrazione Guenzani – ed è stato un segnale di continuità con il percorso che avevamo intrapreso noi. L’incontro era già stato programmato ma avendo perso le elezioni, non è più stato fatto». Per il sindaco , invece, aver portato Modiano è un merito della sua amministrazione: «Per anni – afferma – la passata giunta ha cercato di avere un confronto diretto con Sea ma non ci sono riusciti. Finalmente mercoledì abbiamo avuto l’occasione di avere informazioni precise e le prospettive future». Su una cosa sono d’accordo, Malpensa deve essere vista come un’opportunità e non come un problema, 1.500 gallaratesi lavorano allo scalo.
Sul tema cda sia Terreni che Cassani la pensano allo stesso modo: è giusto che all’interno del gruppo decisionale di Sea sia presente un rappresentante del territorio. «Il rapporto con il consiglio di amministrazione deve essere il più franco possibile – sottolinea Terreni – perché le attività di Malpensa hanno un impatto sul territorio ed avere una persona in grado di essere il trait d’union tra il territorio e Sea è indispensabile». Dello stesso parere anche il primo cittadino che punta l’attenzione sul valore aggiunto perchè «occupare un posto nel cda – spiega – equivale ad avere un interlocutore privilegiato, non è pensabile che il presidente Modiano sia presente a tutte le commissioni che riguardano Malpensa».
Insomma un vantaggio per il territorio ma anche per il numero uno della società aeroportuale che «potrebbe avere un riscontro diretto su quelle che sono le esigenze dei cittadini e delle amministrazioni comunali».
Proprio un cittadino seduto tra i pubblico ha voluto puntare i riflettori su un altro tipo di ricaduta, quella ambientale. Da anni infatti, soprattutto nei comuni più prossimi allo scalo e che aderiscono al CUV (Consorzio Urbanistico Volontario), oltre agli aspetti economici si è cercato di porre l’accento anche sui livelli di inquinamento (acustico e di scarico). Su questo punto il Cassani è convinto: «Non ci si deve far fuorviare da dati complottistici, dalle scie chimiche e da frasi fatte,
altrimenti si fa solo demagogia, bisogna ragionare sulla base di studi e parametri certi ed è quello che noi faremo». A questo proposito si è espresso anche il presidente Modiano rimarcando più volte la «necessità di mettere in atto una strategia di sviluppo compatibile con il territorio e sostenibile». Una posizione condivisa anche da Terreni: «È inevitabile preoccuparsi – afferma – perchè una crescita deve sempre avere come punto di riferimento un equilibrio socio-economico, per questo non bisogna tralasciare nessun aspetto, nemmeno quello ambientale». Ed è lui a lanciare una proposta «Negli aeroporti con un numero di passeggeri doppio rispetto a Malpensa quali sono le ricadute? Ma soprattutto come hanno agito o agiscono? Potremmo prendere spunto da lì per le azioni da intraprendere».
Già il futuro, perchè, dopo la commissione è tempo di agire. Ma su quali basi? A questo proposito numero uno di Palazzo Borghi ha le idee chiare: «Ad oggi – precisa – dopo alcuni mesi dalla convocazione della prima commissione su Malpensa in cui ho invitato i presenti ad inviarmi le proposte, non ho ancora ricevuto nessun contributo». Per questo prima di convocare un’altra volta i membri della commissione «mi piacerebbe – conclude Cassani – avere sul tavolo delle proposte da discutere e valutare. Ricordiamoci che lo sviluppo di Malpensa comporta lo sviluppo di Gallarate e dell’intero territorio».