Nel 2012, l’interscambio tra la Lombardia e i Paesi mediterranei dell’Africa del Nord e del Medio Oriente ha fruttato un valore di 16 miliardi di euro.
Oltre 9,2 miliardi di esportazioni, in crescita del 7,4% sul 2011, contro importazioni in calo dell’8,3%. «La Camera di commercio di Como – spiega Attilio Briccola – già nel 2010-2011 aveva avviato una serie di missioni in Tunisia, così come aveva guardato con favore all’Egitto quale potenziale mercato di sbocco per le nostre aziende. La Primavera araba, però, ha bloccato una buona fetta di quei progetti, con numerosi investitori che hanno deciso di posticipare gli interventi previsti a causa delle tensioni in atto che, certo, non lasciano presagire la necessaria stabilità sociale».
«Nel Maghreb, oggi – continua – si punta soprattutto alla ricostruzione. È un’opportunità certamente importante per le grandi aziende italiane, ma lo è sicuramente meno per quelle comasche, le cui dimensioni sono evidentemente differenti. È indiscutibile che, in termini potenziali, si può guardare a ogni parte del mondo. Dall’altra, però, per costruire rapporti commerciali internazionali è necessario essere preparati».
Como
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