Meglio leggere un saggio di o un romanzo di ? E ancora: è più affascinante perdersi tra personaggi e storie sfumati da o immergersi in un “noir” alla De Cataldo? Ognuno ha uno o più libri nel cuore; ognuno, almeno una volta nella vita, ha desiderato condurre un’altra persona sulle strade delle proprie letture.
Da domani sarà possibile farlo anche con gli sconosciuti: arriva infatti a Varese “un libro in sospeso”, l’iniziativa che da qualche tempo spopola in alcune librerie italiane. Chi girerà per gli scaffali colmi di volumi, se lo vorrà, potrà acquistarne uno da lasciare in eredità a un successivo cliente, con la speranza che apprezzi e possa ricambiare.
Un gesto che trova fondamenta nella generosità, nella voglia di condividere un’emozione, ma soprattutto nel desiderio di riempire di adepti una setta che non dovrebbe rimanere tale: quella dei lettori.
L’idea è nata da una libreria di Polla, un paese in provincia di Salerno, e si sta diffondendo a macchia d’olio in tante botteghe del libro sparse qui e là sullo stivale, grazie anche al tamtam sui social network.
L’origine campana non è forse un caso: a Napoli è stato coniato il “caffè in sospeso”, l’usanza centenaria di prendere un “ristretto” al bar e regalarne uno ad un successivo avventore, riscoperta ai tempi moderni della crisi economica. Più che di tasche vuote, però, qui si può parlare di crisi della cultura: viviamo in una nazione in cui più di metà della popolazione non legge nemmeno un libro all’anno.
“Un libro in sospeso” approda a Varese grazie a Feltrinelli, che promuove il progetto in occasione della Giornata mondiale del libro di oggi 23 aprile e lascia spazio ai regali fra lettori fino al 5 maggio, in attesa di capirne il riscontro presso il pubblico.
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