– Il Digital Champion è una figura prevista dalla Commissione europea, incaricata di aiutare ogni Paese ad entrare a pieno nell’era digitale. Il governo di Matteo Renzi ha scelto per questo incarico il giornalista Riccardo Luna, già direttore di Wired oggi alla guida di StartupItalia e CheFuturo!
Il primo obiettivo del campione nazionale è stato quello di nominare un proprio analogo in ogni Comune d’Italia. «Organizzare iniziative a pioggia, calate dall’alto, non permette di fare sistema. Una championship diffusa, invece, permette di realizzare qualcosa di bello», spiega Latino.
Lui è uno dei primi cento che giovedì al tempio di Adriano a Roma riceverà l’investitura ufficiale. Formalmente il suo incarico fa riferimento solo al Comune in cui vive, Casorate Sempione. Ma è l’unico varesino tra i “magnifici” cento digitali.
E insomma, ragiona già da punto di riferimento per l’intera provincia. Del resto, «ho già collaborato con Andrea Civati (consigliere comunale di Varese, ndr) perché facesse riservare nel bilancio i fondi per installare il wi-fi libero nel capoluogo». A lui si è rivolta anche Gallarate quando lavorava per installare gli hot-spot.
«Il nostro territorio», prosegue, «ha bisogno di iniziative di divulgazione digitale». Un tema sul quale Latino lavora dal 2011 con Gse, una progetto non-profit che lo porta a girare le scuole per spiegare ai più
giovani come utilizzare consapevolmente le nuove tecnologie. «Come si dice, non sono mai riuscito ad essere profeta in patria». Una tendenza che il giovane campione digitale è però ben deciso ad invertire, muovendosi lungo due filoni.
Il primo riguarda appunto la lotta al digital divide e lo sviluppo della banda larga.
Sono diversi gli amministratori che, saputo della sua nomina, lo hanno contattato per chiedergli di collaborare. «Vorrei creare un tavolo con i sindaci per discuterne». E poi c’è l’aspetto legato alla divulgazione vera e propria.
«Nel giro di un mese, un mese e mezzo vorrei riuscire a toccare tutte le scuole della provincia». O almeno le superiori.
Oltre che con gli adolescenti, però, Latino vuole parlare con gli anziani, per aiutarli a superare la paura del digitale, e i bambini, perché imparino sin da piccoli a programmare.
Il lavoro non manca, ma nemmeno l’entusiasmo: «Ho conosciuto Riccardo Luca qualche anno fa, da parte mia c’è sempre stata grande stima nei suoi confronti», conclude, «sono molto contento di essere tra i primi cento digital champions, lo vivo come un riconoscimento non banale. Oltretutto, sono uno dei più giovani». E l’unico a muoversi su un territorio con grandi potenzialità che il digitale potrebbe aiutare a liberare.