Il sindaco , a pochi giorni dalla presentazione pubblica del progetto del cavalcavia isprese – lunedì 20 febbraio alle 20.30 all’Hotel Europa – ripercorre le tappe che hanno portato al raggiungimento di questo traguardo.
Una premessa indispensabile per comprendere l’entità dell’opera che attraverserà i territori varesini. «Nel 1996 viene istituito il corridoio internazionale 24 destinato al traffico merci lungo la direttrice Genova–Rotterdam, che include la nostra linea ferroviaria» spiega. «Una decisione con un’immediata ricaduta anche sulla tratta ferroviaria che interessa Ispra, fino a quel momento declassata a linea d’interesse locale con passaggi a livello movimentati da remoto e stazione non presidiata. Il traffico ferroviario è inevitabilmente aumentato, soprattutto quello merci, con le conseguenti chiusure dei passaggi a livello sempre più frequenti e prolungate nel tempo».
La situazione sembra destinata ad aggravarsi. Entro il 2020, col completamento del tunnel del Gottardo da parte di Alptransit, il numero dei treni che viaggeranno ogni giorno sulla linea raddoppierà e i convogli potranno raggiungere una lunghezza di 750 m (rispetto agli attuali 500), con conseguente peggioramento delle condizioni del traffico stradale. «La nostra amministrazione – continua la De Santis – fin dal 2014 si è attivata con RFI, Regione Lombardia e Provincia di Varese affinché
fosse posta immediata attenzione alle problematiche del Comune di traffico viabilistico e di sicurezza, che derivano dalle prolungate chiusure dei passaggi a livello. Un disagio che sempre più cittadini hanno avuto modo di segnalare. Nel 2015 Provincia di Varese, su mandato della Regione, ha coordinato il tavolo degli enti locali interessati dalla tratta ferroviaria. Su questo tavolo abbiamo portato con forza le istanze del nostro territorio, entrando anche a far parte del gruppo di lavoro ristretto. Questo ha permesso d’inserire gli interventi necessari e attesi per Ispra ai primi posti della graduatoria per priorità, ottenendo anche l’immediato finanziamento da RFI e Regione per 7 milioni di euro (di cui nulla a carico delle casse comunali) e consentendo la realizzazione di opere strategiche per il territorio».
Il sindaco è soddisfatto del risultato conseguito, che risolverà le problematiche: «Nel dicembre 2016 abbiamo ricevuto i progetti preliminari che presenteremo riguardanti la realizzazione di un cavalcaferrovia che prevede la soppressione di tre passaggi a livello. Ma anche opere complementari come i sottopassi ciclopedonali di via Fermi e Mongini».
Il maxicavalcavia però e la chiusura alle auto della via Mongini è avversata dai residenti di Barza sostenuti dall’opposizione: «Barza sarà isolata – dice di Insieme per Ispra – «Già è stata spogliata di scuole, negozi e servizi nell’ottica di rendere facili e serviti i collegamenti. Non solo la promessa è tradita ma ora toglieranno anche la strada con notevole peggioramento della qualità della vita». Il gruppo ha avviato una petizione.