Con l’estate è allerta per i tuffi Sul Maggiore è piano sicurezza

Arriva l’estate: allerta massima per i bagnanti sui laghi. In 30 giorni otto interventi di salvataggio messi in campo dai vigili del fuoco: recuperati in tutto 14 incauti gitanti. Tra chi salta sul windsurf o sulla barca a vela con raffiche di vento a 80 chilometri orari, chi finisce nei gorghi non conoscendo i corsi d’acqua e chi decide di godersi una bella gita in canoa al chiaro di luna finendo per approdare in Svizzera dopo due ore e mezza di paura.

E scatta anche la prevenzione e lungo le coste:«Bagnini su tutte le spiagge balneabili – spiega il sindaco di Laveno Mombello – Collaborazione stretta con guardia costiera e vigili del fuoco». Non solo: i Comuni che si affacciano sul lago hanno delimitato con boe le aree riservate ai bagnanti, con salvagenti a portata di mano per le emergenze. «I vigili del fuoco sono operativi sempre – aggiunge Giacon – In caso di emergenza sempre effettuare la chiamata al 115 e al 118. La guardia costiera, inoltre, da questa settimana inizierà i passaggi di controllo in acqua».

Il piano di prevenzione infortuni in acqua funziona: «È stato attuato da tre anni – dice il sindaco di Laveno – Da quando qualche anno fa vi fu l’estate orribili durante la quale almeno sei persone restarono vittime di incidenti acquatici fatali. Il piano funziona: gli incidenti si sono ridotti sensibilmente. Tre anni fa non registrammo neanche una vittima. Oggi tutte le nostre spiagge balneabili sono estremamente sicure. È i risultati si vedono». Ciò che le amministrazioni poteva fare per rendere piacevole e a prova di tuffo l’estate di residenti e villeggianti è stato fatto.

«I cittadini devono però collaborare. Molte situazioni si possono prevenire con il semplice buon senso», spiega Giacon. E a stilare un elenco di cosa non fare per avere sicurezza sul lago, sono i vigili del fuoco stessi. Il buon senso viene prima di tutto. In caso di maltempo o vento forte evitare di uscire al largo con surf o notanti.».

«Bisogna osservare sempre la segnaletica in prossimità dei corsi d’acqua – continua Graziella Giacon – vengono segnalate profondità e correnti. Evitare, quindi, di fare il bagno in zone isolate, segnalate come pericolose o non dotate della vigilanza dei bagnanti. Evitare le spiagge non balneabili: vengono dichiarate tali non certo per un capriccio del destino. Evitare di gettarsi in acqua a caccia di frescura dopo essere rimasti esposti al sole rovente per ore: il rischio di choc a causa del cambio repentino di temperatura è elevato. Niente gite o bagni notturni. Niente bagni dopo grigliate pantagrueliche. Mai affrontare un corso d’acqua sconosciuto e valutare sempre la forza della corrente». E per qualunque emergenza chiamare il 112 e segnalare con precisione la propria posizione.

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