A ridosso del confine con la Svizzera, la chiesetta di Sant’Antonio di Viconago, con le sue origini medievali è tra le più antiche del comprensorio e oggi, con inizio alle 21, accoglierà il duo formato dal violoncellista Luca Provenzani e dalla pianista Fabiana Barbini, ospiti della stagione “Interpretando suoni e luoghi”.
La chiesetta vanta una particolare struttura architettonica, che mette in risalto le modifiche apportate nei secoli nelle sue tre fasi costruttive: preromanica, romanica e rinascimentale, e al suo interno si ammirano vari cicli di affreschi, di una sorprendente diversità di stili.
Nato nel 1994, auspice il maestro Franco Rossi, indimenticabile violoncellista del Quartetto Italiano, il duo Provenzani-Barbini ha ottenuto parecchi premi in concorsi nazionali, come quello di Castelfranco Veneto, compiuto registrazioni radiofoniche per la Rai e seguito master class con insegnanti quali Mario Brunello, Mischa Maisly o Yo Yo Ma alla scuola di Musica di Fiesole e all’Accademia Chigiana di Siena.
Ospiti di prestigiose stagioni concertistiche italiane e straniere, Luca Provenzani e Fabiana Barbini hanno suonato tra l’altro al teatro la Fenice di Venezia e all’Accademia Chopin di Varsavia.
Primo brano del concerto di oggi la raffinata e toccante Elegia op. 24 in do minore di Gabriel Fauré, dedicata a Jules Loeb, scritta nel 1883 per violoncello e pianoforte e presto diventata un cavallo di battaglia per i grandi strumentisti, che la eseguono volentieri in apertura di serata, anche se successivamente il compositore la trascrisse per orchestra.
Anche il brano successivo, Kol Nidrei di Max Bruch, peraltro di religione protestante, fu composto per cello e orchestra, pubblicato a Berlino nel 1881, dedicato al virtuoso Robert Hausmann, e comprende una serie di variazioni su melodie ebraiche (il “kol nidrei” è un’invocazione in aramaico in uso nelle sinagoghe nel servizio dello Yom Kippur).
Dopo un omaggio al compositore e bandoneonista argentino Astor Piazzolla, con lo splendido “Adios nonino”, composto in memoria del padre, la seconda parte del concerto sarà interamente dedicata alla Sonata per violoncello e pianoforte op. 5 n. 2 in sol minore di Ludwig van Beethoven, scritta nel 1796 a Berlino e dedicata come la “gemella” al re di Prussia Federico Guglielmo II.
Il brano è in due movimenti, con l’Adagio iniziale che precede il Rondò allegro di più spiccato virtuosismo.
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