Fondatore degli Iron Maiden e chitarra ritmica nel debut album omonimo, Dennis Stratton sarà sul palcoscenico del Nautilus di Cardano al Campo stasera, accompagnato dai Clairvoyants, tribute band ufficiale italiana dello storico gruppo heavy metal. Il concerto inizia alle 22.30, biglietto a 10 euro drink incluso. Informazioni al 339.3749292.
Sì, sono ancora un grandissimo tifoso del West Ham! Da ragazzino mi è capitato di giocare nelle giovanili, ma alla fine, arrivando da una famiglia modesta, ho dovuto capire cosa avrei potuto fare per vivere. Qualche anno prima avevo iniziato a suonare la chitarra in qualche piccolo e fumoso pub di Londra. È qui che ho conosciuto Steve e Dave (Harris e Murray, bassista e chitarrista degli Iron Maiden, ndr), e da lì è iniziata un’avventura che poi ha occupato tutta la mia vita. Tra l’altro, la passione per il West Ham è anche alla base del mio riavvicinamento con Steve.
Dopo che ho lasciato i Maiden non ci siamo sentiti per molto tempo: solo pochi anni fa siamo ci siamo rivisti, e adesso tutte le settimane ci telefoniamo per commentare i risultati della Premier League.
Non saprei indicare un nome in particolare, direi tutta la scena rock inglese ed americana della West coast.
È stata un’esperienza da vivere tutto d’un fiato! Una parte importantissima della mia vita, non solo come musicista ma anche come uomo. L’esistenza di quei cinque ragazzi subì nel giro di pochi mesi una trasformazione “mondiale”: da band di cantina trovammo un contratto discografico e dopo la pubblicazione dell’album suonammo in mezzo mondo, Giappone compreso. Era facile perdersi in quella realtà, e per dei ragazzi come noi non fu neanche facile gestire il successo. Ma credo che la bontà delle persone che hanno partecipato alla nascita dei Maiden sia anche alla base del fatto che oggi, a distanza di trent’anni, facciano ancora parte del panorama rock mondiale.
Queste esperienze fanno parte della mia storia di musicista, soprattutto quella con i Mantis, con i quali ho girato più volte il mondo in tour. Siamo stati una delle band pioniere della nuova onda dell’heavy metal inglese.
Di lui preferisco non parlare.
Non conosco molto bene la scena metal del vostro paese. Mi è capitato però di vedere all’opera alcuni gruppi, come i Trick Or Treat. In generale posso dire che ci sono alcune band formate da musicisti di grande spessore tecnico e capacità compositiva.
Sono la mia band ufficiale quando suono in Italia e sono eccezionali. Hanno un’esperienza sul palco e in studio di primissimo livello. Sono in grado di trasmettere a chi è in sala energia e positività, un pregio raro per un gruppo. Con loro sono stato di recente a suonare in Grecia: ennesima riprova del fatto che questi ragazzi ci sanno fare, sia quando ripropongono i cavalli di battaglia dei Maiden, sia quando si cimentano con il loro repertorio.
Che sia una chitarra, una batteria o un clarinetto, nell’educazione di ogni teenager dovrebbe esserci lo studio di uno strumento musicale. Dopodiché chiunque è libero di decidere se continuare a suonare, e magari formare una band, oppure di diventare un dj.
Come al solito tanta, tanta, tanta partecipazione da parte loro. Con i Clairvoyants facciamo sempre uno show travolgente. E poi i classici dei Maiden sono dei veri e propri evergreen. Come il sottoscritto, del resto!