Non si vede più tanto a Masnago, ma solo perché gli impegni televisivi lo tengono impegnato giorno, sera, e talvolta anche notte. Eppure è e resterà per sempre uno dei tifosi numeri 1 del Varese. E il suo cuore, nonostante la distanza, è sempre su una poltroncina della tribuna del Franco Ossola.
Sappiamo tutti che l’economia non va, però voglio assolutamente fare un appello a tutti gli imprenditori varesini. Chi ha disponibilità si faccia avanti, non posso immaginare che il Varese sparisca dal calcio professionistico. È arrivato il momento di dare un segnale forte. Ho letto che il sindaco è in contatto con qualcuno, mi auguro che si arrivi a una soluzione positiva per il club, la squadra e soprattutto la città.
Vedere società gloriose come Varese e Brescia in grosse difficoltà mi fa piangere il cuore. Ma giocatori e tifosi si devono concentrare sul calcio giocato, che è quello che poi interessa realmente. Sabato il Varese farà pagare 1 euro per entrare in curva e nei distinti. Io vorrei invece che l’ingresso fosse a offerta, se si potesse. Perché credo che un tifoso sia anche disposto a fare qualche piccola rinuncia pur di dare il suo contributo alla salvezza della società. Lo stadio pieno è comunque una bella cosa, perché la squadra ha bisogno di calore e affetto.
Fa un po’ di fatica, è vero, anche se il Varese soprattutto in casa riesce a creare sempre qualche occasione importante. Sarei più preoccupato se non fosse così, ma è ovvio che per fare i 3 punti bisogna essere molto più cinici e concreti. Soprattutto ultimamente mi pare di vedere che i biancorossi vengono puniti a ogni errore, e dall’altra parte faticano a buttarla dentro. Questo trend va sicuramente cambiato.
Non è semplice, ma ricordiamoci sempre che in campo vanno dei professionisti, che devono anche salvaguardare la propria carriera. La fiducia e la sicurezza sono elementi imprescindibili se vuoi arrivare a un risultato e a un obiettivo importante. Il Varese sta giocando sempre con l’acqua alla gola, eppure la squadra ci mette sempre il cuore e l’orgoglio. Con un pizzico di cattiveria in più sotto porta, sono sicuro che la classifica migliorerà. Bisogna tirare di più in porta, anche dalla distanza se non arrivano le occasioni in area di rigore.
Logicamente è lui la persona che deve fare quadrato e dare tranquillità ai suoi ragazzi. Bettinelli ha avuto a che fare per tanto tempo con i giovani, quindi dal punto di vista mentale è anche abituato a lavorare sotto l’aspetto psicologico.
Neto è sempre stato un giocatore importantissimo, e lo è a maggior ragione in un momento così difficile come quello attuale. Certamente è stato sempre quello che ha dato la svolta alle partite. L’età è quella che è, ma la classe si vede. E’ uno che mette in campo tutto quello che ha. Oltre a essere il capitano, è anche la bandiera del Varese. I ragazzi che hanno la fortuna di giocare e di allenarsi con lui devono prendere esempio. Se tutti ci mettessero il suo stesso spirito, questa squadra non retrocederà mai. Quest’anno ma anche gli anni futuri.