MILANO – Vanno a processo Elio Franzini ed Enrico Felice Gherlone, rettori rispettivamente dell’Università Statale di Milano e dell’Università Vita-Salute del San Raffaele, assieme a tre primari, tutti finiti sotto inchiesta nei mesi scorsi in una tranche dell’indagine milanese su presunti concorsi pilotati negli atenei, in particolare nelle facoltà di medicina. Lo ha deciso stamani il gup di Milano Cristian Mariani, accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dai pm Carlo Scalas e Bianca Baj Macario.
Il giudice, che ha riconosciuto tutte le accuse contestate nell’indagine, ha fissato la prima udienza per il 5 luglio davanti alla decima sezione penale. In particolare, i due rettori sono imputati per turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente: Franzini in relazione a due concorsi per un posto da professore ordinario in urologia, uno al San Paolo e l’altro all’ospedale San Donato, mentre Gherlone, stando al capo di imputazione, solo in relazione al bando per il posto al San Paolo. Per la vicenda, che risale al 2021, i pm hanno chiesto il processo anche per Francesco Montorsi, urologo e professore ordinario all’Università Vita-Salute del San Raffaele, per Stefano Centanni, ordinario di malattie dell’apparato respiratorio all’Università degli Studi di Milano e per Marco Carini, urologo presso l’Università di Firenze. Franzini, da quanto era stato già riferito, è sempre stato convinto di poter dimostrare nel procedimento la sua estraneità ai fatti. In un altro dei tanti capitoli, del tutto autonomo, delle indagini milanesi sulle presunte “concorsopoli” è finito indagato anche l’infettivologo Massimo Galli, nei cui confronti, rispetto a quelle originarie, le contestazioni sono state, poi, ridimensionate dai pm ed è rimasto un episodio di turbativa d’asta e falso. Fatti per i quali Galli dovrà affrontare un’udienza preliminare dopo la richiesta di processo dei mesi scorsi.