– Via Marsala chiude per lavori, il panificio Gatto dimezza le vendite. E “butta” 150 chili di pasta e 50 di pane. Alle proteste dei commercianti, il comune risponde scusandosi. Ma ribadendo di aver informato correttamente tutti.
A fermare le auto, ieri mattina tra corso Sempione e via Seprio, i lavori necessari per smontare una gru e trasportarla fuori da un cantiere ormai arrivato alla conclusione. «Io sono arrivato alle 4, la strada era aperta e non c’era nessun cartello», racconta , titolare del panificio che non si trova nel tratto chiuso al traffico.
Ma che risultava comunque scomodo da raggiungere, vista la chiusura del tratto iniziale di via Marsala, strada a senso unico. È stato alle 7, quando ha visto gli operai con le transenne, che l’artigiano ha capito che sarebbe andato incontro ad una brutta giornata. «Alle 8.30 ho fermato la produzione». Il risultato è che ieri alle 14, il report della cassa segnava 287 scontrini battuti. Quando «di solito il sabato ne serviamo in media 450».
Ma non è solo il mancato guadagno a far arrabbiare: «Avessi saputo della chiusura della strada, avrei dimezzato la produzione. A avrei fatto smaltire un po’ di ferie ai miei dipendenti».
Invece ieri panettieri e commesse hanno passato del gran tempo a guardare il soffitto. E a fine giornata sugli scaffali sono rimasti 50 chili di pane cotto, che ora finirà agli animali. E in laboratorio 150 chili di impasto. «Un po’ lo utilizzeremo come pasta di riporto per rinforzare il pane». Ma il resto finirà in discarica.
Ieri, colpita dalla rabbia, la moglie si è lamentata su Facebook. Ipotizzando anche di denunciare il Comune. «Dobbiamo ancora parlarne», frena il marito, «Servirebbe a smuoverli un po’: sarebbe bastato avvisarci venerdì». Intanto, sui social il panificio ha incassato la solidarietà di molti gallaratesi, guidati dal portavoce di Forza Italia. E del resto nelle ultime settimane l’ufficio Tecnico del traffico qualche pasticcio l’ha combinato. Come la «cazzata», per dirla con l’assessore ai Lavori pubblici , di autorizzare un cantiere alle 8 del mattino in via Pegoraro. Paralizzando mezza città.
«Sono il primo ad arrabbiarsi con l’ufficio quando sbaglia, ma questa volta no», afferma però il delegato alle Attività economiche . Convinto che in questa occasione «si sia fatto tutto il dovuto: dai comunicati sui giornali ai cartelli lungo la strada. Fino alla pubblicazione sullo stesso social network utilizzato dal panificio per lamentarsi».
Col senno di poi, aggiunge, «possiamo dire che bisognava avvisare i commercianti e scusarci per non averlo fatto». Ma quando si è presentata la necessità di chiudere via Marsala «tutti hanno pensato immediatamente alla scuola». Ovvero le primarie “Dante” e le medie “Majno”, che però ieri erano chiuse. Il panificio no, ma è quasi come se lo fosse stato.