BISUSCHIO Rischiava una condanna a tre di carcere e una multa di mille euro, ma il patteggiamento gli ha consentito di cavarsela con un anno, 4 mesi di reclusione e 480 euro di multa. In più ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari che il giudice Fabio Giorgi, ha trasformato in obbligo di firma (il sabato pomeriggio alle 17, in caserma). Agostino Vezzaro, 63 anno di Bisuschio, ieri è comparso davanti al Gip di Sondrio per rispondere di contrabbando.
Il 21 ottobre scorso fu arrestato dagli uomini delle fiamme gialle dopo essere stato trovato al passo Foscagno, in provincia di Sondrio, con 42 chili di sigarette acquistate nell’area extra doganale di Livigno. In tutto 210 stecche nascoste nelle intercapedini dell’auto, una Fiat Panda 4 x4 rossa opportunamente modificata rispetto alle caratteristiche omologate.
Era bastato uno sguardo all’interno dell’abitacolo ai militari in servizio al Foscagno per rendersi conto che qualcosa non andava. Alla fatidica domanda «Ha qualcosa da dichiarare?» lui – solerte – aveva risposto: «Solo una bottiglia di liquore e della cioccolata». E invece in auto aveva ben altro. A tradirlo un particolare: non si era allacciato la cintura di sicurezza. e i finanzieri hanno così deciso di approfondire il controllo del veicolo e hanno trovato le “bionde” nascoste in più intercapedini ricavate nel soffitto dell’auto, dietro il sedile posteriore, ai lati del portabagagli, nella parte interna delle portiere (nella foto) dietro i vani portaoggetti e addirittura sotto il veicolo in uno spazio fissato sotto la scocca. Sette vani riempiti con 210 stecche di sigarette.
Le “bionde” sequestrate (Marlboro, Merit, Camel) del valore complessivo di circa 6.000 euro, da ieri sono state dissequestrate e inviate ai depositi dei Monopoli di Stato per la loro distruzione.
Il Vezzaro non è nuovo ad episodi di contrabbando: già nel 2002 fu arrestato a Napoli con un carico di orologi e anche per questo i militari della Guardia di Finanza nella notte dell’arresto fecero irruzione in casa sua per verificare se avesse occultato altra merce, visto che – da come si muoveva e con l’auto così “taroccata” – sembrava uno che del contrabbando aveva fatto una proficua fonte di reddito, ma nella sua abitazione nulla di sospetto fu trovato.
b.melazzini
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