Cantello Riprendono i passaggi clandestini lungo la frontiera verde tra Varesotto e Canton Ticino. Quella che una volta era la ramina del contrabbando ora diventa la via di fuga preferita dai frontalieri del crimine. Persone che colpiscono in Svizzera, cercando poi riparo in Italia.
Lo sanno bene le guardie di confine. Lo confermano le circa 40 telecamere speciali, munite di rilevatore di movimento, posizionate proprio da queste parti. E lo conferma l’ultima operazione. Che ha portato al fermo di tre cittadini moldavi, provenienti dal Canton San Gallo, che sono stati fermati nelle scorse ore, a Novazzano, dalle guardie di confine. Intercettati proprio mentre stavano tentando di raggiungere l’Italia passando dalla frontiera verde nell’area a cavallo tra Rodero e Cantello.
Con loro avevano poco meno di 50 mila franchi (16 mila a testa). Denaro che, secondo gl’inquirenti, sarebbe il frutto di una serie di furti messi a segno oltre San Gottardo. Il giudice dei provvedimenti coercitivi Ursula Züblin ha ordinato l’arresto del terzetto. Furto, riciclaggio e ricettazione i reati ipotizzati a loro carico. Uno dei tre moldavi, difeso dall’avvocato Walter Zandrini, era già ricercato proprio per un furto, compiuto nel Canton Svitto. Il raggio d’azione di questi malviventi si è infatti allargato. Non più solo Ticino. Ma anche Svizzera interna. Con la tattica del mordi e fuggi.
A. Pag.
f.artina
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