Coppola e Carcuro subito in campo: «Siamo in crescita. Ora i punti»

Col Pordenone mister Oliva convoca i nuovi acquisti: solo Cacchioli esordirà settimana prossima: si gioca allo Speroni (ore 15). Assorbito l’impatto col campionato, bisogna muovere la classifica

Per la Pro Patria è arrivato il momento di fare i punti. A quota zero in classifica dopo tre partite (e arriverà anche la penalizzazione), i tigrotti devono cominciare a badare al sodo. Oggi alle 15 arriva allo Speroni il Pordenone, tosto e insidioso avversario. Un match interessante per diversi motivi, a cominciare dalle novità arrivate in casa biancoblù in questi giorni.

Ossia gli innesti a centrocampo dell’ex Arezzo Mario Coppola (’90) e dell’esperto Davide Carcuro (’87) già visto e apprezzato in serie B con le maglie di Salernitana e Ternana. Coppola e Carcuro sono già stati convocati per la gara di oggi, a differenza del portiere Ivan Cacchioli (’90), che comunque ha firmato e sarà a disposizione di Oliva dalla prossima partita, sabato 10 ottobre a Lumezzane. Coppola e Carcuro convocati, dunque. Ma scenderanno in campo dal primo minuto? Il tecnico ossolano non si sbilancia: «Logicamente

i due ragazzi non sono al massimo della condizione, ma è anche vero che neppure gli altri sono al 100%. Vedremo».La sensazione è che Coppola abbia più chances di partire dall’inizio rispetto a Carcuro, la cui ultima partita ufficiale risale a undici mesi fa: precisamente al novembre 2014, prima del grave infortunio al crociato del ginocchio destro. Le assenze certe in casa biancoblù sono cinque: oltre allo sfortunato Bigazzi (che si è rotto il crociato all’esordio contro la Feralpi e non tornerà in campo prima di 6 mesi), sono costretti al forfait gli infortunati Jidayi e Cavalieri (che ieri si sono sottoposti ad accertamenti) e gli squalificati Filomeno e Margaglio.

Ipotizzabile dunque un undici di partenza con Demalija tra i pali; una difesa a quattro con Regno a destra, Taino a sinistra, Pisani e Zaro centrali; a centrocampo Coppola e Sampietro con Degeri e Possenti ai lati; davanti il tandem Montini-Costa. «Affrontiamo una squadra solida, organizzata e con giocatori di qualità – avverte Oliva – Ma sono convinto che anche noi possiamo fare bella figura. Fin qui, di partita in partita, abbiamo sempre fatto vedere qualcosa in più, e così sarà anche stavolta. Coraggio e cuore ci sono sempre stati, ora stiamo crescendo anche sul piano dell’organizzazione e della condizione». Una condizione ancora (ovviamente) non ottimale: «Lo sarà da metà ottobre» prevede il tecnico. Le belle parole spese da Oliva per il Pordenone non sono di circostanza: i ramarri friulani, allenati da Bruno Tedino, sono ancora imbattuti e hanno subìto appena due reti. Squadra robusta, dunque, quella neroverde, anche se (fin qui) poco incisiva: solo tre i gol realizzati. Comunque un Pordenone di ben altro spessore rispetto a quello della scorsa stagione, retrocesso ai playout per mano del Monza: la società friulana è stata poi ripescata in Lega Pro, previo pagamento di 500mila euro a fondo perduto.

Una formazione, quella di Tedino, che vanta diversi giocatori d’esperienza, dal portiere Tomei (’84) al difensore ex Arezzo e Reggiana Mirko Stefani (’84), ai centrocampisti Matteo Mandorlini (’88, figlio del tecnico dell’Hellas Andrea) e Alex Pederzoli (’84, ex Pavia, rientra oggi dopo un turno di squalifica). E in attacco occhio al brasiliano De Cenco (ex Monza). Ieri il direttore dell’area tecnica biancoblù Stefano Ragazzoni ha fatto il punto sul mercato dopo le firme di Coppola, Carcuro e Cacchioli: «Ora siamo in 24, ma non è detto che qualcosa possa cambiare ancora. Non è esclusa qualche rescissione, e in quel caso potremmo inserire qualche altro elemento. Con l’attaccante Giacomo Cipriani abbiamo già un accordo, e c’è un discorso aperto anche con il difensore Michele Ferri (bustocco con lunghi trascorsi in serie A ndr)». E Marra? «Dovrebbe arrivare a momenti il nulla osta della Lega: sarà una risorsa in più». Ragazzoni è poi tornato sul discusso rigore assegnato sabato all’Albinoleffe: «Sono sempre stato contrario alle donne arbitro – ammette il dirigente – Le donne nel calcio possono destabilizzare un ambiente: pensate al caso della Carneiro nel Chelsea…».