Lo fermano per un normale controllo stradale: scoprono una vera e propria “fabbrica” di marijuana.
Quando i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Varese hanno intimato l’alt intorno alle 23 dell’altro ieri sera lo spacciatore-produttore non avrebbe fatto un plissè.
Ha rallentato e accostato sul ciglio del tratto della strada provinciale 1 che attraversa il comune di Varese. Il giovane, perché si tratta di un ventunenne di Duno, disoccupato e con precedenti, forse ha creduto di poterla fare franca. In fondo addosso aveva al massimo una modestissima quantità di marijuana: uno spinello, per essere precisi. Roba da segnalazione alla Prefettura come assuntore abituale o al massimo da denuncia.
I militari hanno istantaneamente trovato lo spinello.
E poi hanno trovato sulla macchina un trincia foglie. Uno strumento che è plausibile ipotizzare, chi viene trovato con uno spinello in tasca, utilizzerà per tranciare foglie di marijuana. Soltanto che altra droga in auto non ce n’era e poi c’erano i precedenti del ventunenne.
I carabinieri hanno quindi esteso la perquisizione dall’auto all’abitazione del giovane. Il fiuto dei militari ha fatto perfettamente centro.
Perché nella casa del giovane è stata scovata una vera e propria miniera di droga e armi. In casa del pusher gli inquirenti hanno trovato complessivamente quasi 3 chilogrammi di marijuana (due chili 700 grammi per la precisione) pronta per essere spacciata (c’era infatti anche tutto il necessario per confezionare le dosi).
Un affare da quasi 30mila euro, visto che un grammo di marijuana costa circa 10 euro. Oltre alla droga pronta per essere spacciata i carabinieri hanno trovato anche la coltivazione: 43 piante di marijuana sistemate in quattro serre da interno con sistema di ventilazione irrigazione e lampade agli infrarossi per far crescere le piante sempre più rigogliose.
Il ragazzo, a quanto pare, è uno dei principali fornitori dei giovanissimi a caccia di sballo per la movida del nord della provincia: da Varese a salire. Oltre alla droga i carabinieri hanno trovato a casa del pusher una carabina ad aria compressa modificata per avere un colpo più potente, 1 balestra con otto dardi, due katana, spade giapponesi dalla lama affilatissima e 21 cartucce di vario calibro.
Il giovane è stato arrestato con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, detenzione abusiva di armi e alterazione di porto d’armi. E’ stato accompagnato ai Miogni a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’inchiesta non è conclusa. I militari stanno infatti lavorando per ricostruire il giro di spaccio messo in piedi dal ventunenne verificando se il giovane pusher avesse eventuali “soci” e soprattutto se funzionava come grossista per i piccoli spacciatori al dettaglio. I militari hanno inferto un colpo pesante allo spaccio in provincia e potrebbero ora individuare tutta una rete di piccoli pusher smantellandola.