Bruxelles, 12 lug. (TMNews) – Il commissario europeo al Mercato interno, Michel Barnier, ha ribadito oggi la sua posizione molto critica verso l’operato della agenzie di rating, e ha ricordato che sono in elaborazione nuove norme Ue per metterle sotto controllo, anche se non ha confermato l’intenzione di occuparsi dei titoli di Stato emessi dai paesi Ue.
Il mercato in cui agiscono le agenzie di rating, ha osservato Barnier durante la conferenza stampa conclusiva del Consiglio Ecofin, nel pomeriggio a Bruxelles è “molto concentrato, troppo”; inoltre, delle tre maggiori, due (Standard and Poor e Moody’s) sono “americane” e la terza, che non lo è (Fitch, di proprietà francese) ha “uno spirito comparabile”, ha aggiunto il commissario. Queste tre agenzie e le altre minori “dovranno tutte essere registrate”; in altri termini, per operare nell’Ue, dovranno accettare le regole e le condizioni che verranno decise dalle autorità europee, ha avvertito Barnier, rispondendo a un cronista che chiedeva come si potesse imporre loro di non attribuire il rating a una categoria di titoli.
Comunque, ha puntualizzato il commissario, “io non ho detto che proibiremo l’assegnazione del rating ai titoli del debito sovrano, si tratta di un’idea emessa qualche mese fa da Christine Lagarde (ex ministro delle Finanze francese, oggi direttore dell’Fmi).
“Certo, siamo stati sorpresi – ha detto poi Barnier – dal ‘timing’ delle decisioni di degradare brutalmente i titoli di certi Stati, mentre erano impegnati in durissimi programmi di austerità che pesano sulla popolazione, e assistiti dai programmi dell’Eurozona e dell’Fmi. E non credo – ha osservato ancora – che si possa assegnare a un paese un rating come lo si assegna a un prodotto finanziario, e che lo si faccia senza considerare che quel paese ha la solidarietà dell’Eurozona, come se non ne facesse parte”.
“Quello che vorrei soprattutto – ha sottolineato il commissario – è ridurre la nostra dipendenza dalle agenzie di rating: noi stiamo facendo uno ‘screening’ dei molti riferimenti alle loro valutazioni che ci sono nelle norme Ue, nel modo in cui funzionano le istituzioni”. Un buon rating, ad esempio, è usato come condizione per accettare certi titoli come garanzie da parte della Banca centrale europea, e al rating, ha ricordato Barnier, fanno riferimento “le regole Ue sulla solvibilità delle banche, la normativa sui requisiti di capitale”.
Infine, c’è l’esigenza di trasparenza: “Io voglio – ha concluso Barnier – che le agenzie di rating ci dicano come lavorano, che modelli usano per le loro valutazioni”.
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