Crisi Beko, c’è uno spiraglio: il Governo chiede un “Piano Italia” da 300 milioni per salvare Cassinetta

Il ministro Urso sollecita investimenti per rilanciare lo stabilimento ex Whirlpool. Regione Lombardia e istituzioni locali al fianco dei lavoratori: "Nessun licenziamento, ma serve un piano chiaro". Schlein e Alfieri al presidio davanti al ministero.

Si è svolto giovedì 30 gennaio a Roma il tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy con al centro il futuro di Beko, l’azienda turca che alle latitudini varesotte ha rilevato lo stabilimento Whirlpool di Cassinetta di Biandronno.

Nel corso del suo intervento, il ministro Adolfo Urso ha invitato i vertici dell’azienda a presentare quello che «si dovrà chiamare Piano Italia» e avrà la prerogativa di «rilanciare le produzioni con 300 milioni di investimenti e che dovrà essere accompagnato da tutti gli istituti in essere e anche dall’impegno dei territori, delle Province e delle Regioni». Urso ha poi precisato che «fra pochi giorni sarà operativo il bonus acquisto elettrodomestici».

“Refrigerazione da incasso resta strategica”

Dal canto loro, i rappresentanti dell’azienda hanno accettato di arrivare a 300 milioni di investimenti e di cambiare il piano già predisposto, precisando però che «in Italia produciamo in perdita e dunque dobbiamo ragionare subito su soluzioni alternative». È stata altresì «riconfermata la strategicità della presenza produttiva nel Paese, concentrandosi primariamente sulla cottura e sulla refrigerazione da incasso». Settore, quest’ultimo, di cui si occupa proprio lo stabilimento di Cassinetta.

Le istituzioni varesine al tavolo del Mimit

Presenti all’incontro anche il presidente della Provincia di Varese Marco Magrini, il sindaco di Varese Davide Galimberti e il sindaco di Biandronno, Massimo Porotti. «È stato un incontro proficuo in cui l’azienda ha dichiarato di volere proseguire negli investimenti in Italia, e quindi a Cassinetta, senza alcuna procedura di licenziamento al momento. La volontà di riaprire la concertazione da parte dell’azienda – spiegano gli esponenti locali oggi da Roma – è frutto del lavoro di squadra fatto in questi mesi da tutte le realtà e le istituzioni della nostra provincia, e della grande qualità del lavoro e della produzione portata avanti dai lavoratori di Cassinetta».

Le richieste di Regione Lombardia: “Tutelare i lavoratori”

«Oggi con forza, al tavolo del Ministero, abbiamo ribadito la necessità di garantire la massima tutela e salvaguardia dei lavoratori Beko del sito produttivo di Cassinetta di Biandronno. Regione Lombardia è in prima linea per difendere il futuro occupazionale di centinaia di famiglie e per costruire soluzioni concrete a una crisi che coinvolge un comparto strategico per il nostro territorio». Così l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Simona Tironi, al termine dell’incontro.

Dopo una serie di confronti avviati nei mesi scorsi con le parti sociali e gli attori istituzionali, Regione Lombardia è tornata a chiedere con determinazione un percorso chiaro e un confronto costruttivo nei giusti tempi, per garantire certezze ai lavoratori e alle loro famiglie e un nuovo piano industriale di investimento sui territori.

Pellicini: “Bene Urso nel richiedere un nuovo piano industriale”

«È davvero importante l’azione del ministro Adolfo Urso, il quale ha chiesto alla proprietà di Beko un nuovo piano industriale con almeno 300 milioni di investimenti, un vero Piano Italia per fare dell’azienda un orgoglio del Made in Italy – commenta Andrea Pellicini, deputato varesino di Fratelli d’Italia -. Come ha affermato il ministro, si tratta di risorse necessarie per recuperare il divario di competitività, con investimenti nell’innovazione tecnologica dei prodotti e per modernizzare gli impianti presenti sul territorio nazionale, salvaguardando tutte le attività produttive».

Schlein e Alfieri al presidio con i lavoratori

Al presidio all’esterno del Mimit, oltre a tantissimi dipendenti degli stabilimenti italiani, erano presenti anche il senatore varesino Alessandro Alfieri e la leader del Pd Elly Schlein: «Siamo qui con lavoratrici e lavoratori della Beko per chiedere di ritirare gli esuberi e le chiusure annunciate al 31 dicembre degli stabilimenti».