Bruxelles, 27 ott. (TMNews) – ‘A nuttata’ è passata. Almeno per ora. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, d’altra parte, si è presentato al vertice europeo avendo fatto i compiti, ben consapevole di essere sotto esame. A garanzia ha portato una lettera di 17 pagine con le misure che l’Italia si impegna ad attuare con annesse scadenze. Così hanno preteso i vertici europei prima ancora che il premier prendesse l’aereo per il Belgio. In quest’ottica, la missiva è stata limata fino all’ultimo
secondo sull’asse Roma-Bruxelles, sotto l’occhio vigile e attento del Quirinale. E alla fine il Cavaliere l’ha sfangata. E ci tiene a dirlo. Al punto da non voler attendere nemmeno la conclusione del vertice, che peraltro si è protratto fino quasi a notte fonda. Nel bel mezzo dell’incontro, approfittando di una pausa, il premier si è infatti collegato telefonicamente con ‘Porta a Porta’ per dire che la posizione italiana è stata “apprezzata da tutti” nell’Eurogruppo anche per i “tempi e i provvedimenti” che sono stati giudicati “efficaci per contrastare la situazione” di crisi. Neppure Berlusconi, tuttavia, può negare che l’Italia rischia di non avere altre prove di appello. “Se non rispettassimo questi impegni – sottolinea il Cavaliere poco prima di lasciare Bruxelles – non saremmo ulteriormente credibili, quindi sono impegni che abbiamo assunto e che come sempre l’Italia, che ha mantenuto tutti gli impegni precedentemente assunti, manterrà anche questa volta”.
“Abbiamo presentato – spiega il presidente del Consiglio – un pacchetto di proposte per la ristrutturazione di certi nostri settori e per dare impulso alla nostra economia e sono stati accolti in maniera molto positiva e nella decisione finale c’è stato un ulteriore riconoscimento di questi nostri progetti ambiziosi che adesso aspettano di essere realizzati. Naturalmente abbiamo fornito anche le date entro le quali intendiamo realizzare ogni singola misura e successivamente confermeremo con un elenco completo delle date in cui prevediamo che il nostro Parlamento possa attuare queste riforme”.
A dispetto delle apparenze e di certe voci che circolano a Bruxelles, il premier nega che l’Italia sia stata messa sotto monitoraggio e preferisce dire che il governo ha “preso l’impegno di tenere al corrente la commissione via via che il nostro Parlamento approverà le misure”. Si tratterà, specifica, di “vari disegni di legge, ciascuno per ogni singolo settore” che saranno varati “nell’arco di alcuni mesi”.
Bac
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