New York, 6 set. (TMNews) – L’esposizione netta delle banche americane al debito sovrano di Grecia, Irlanda e Portogallo è “gestibile” e molto inferiore a 200 miliardi di dollari, anche se il defalt di un paese europeo avrebbe conseguenze “su un largo raggio di mercati e istituzioni finanziarie”. A dirlo è stato il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, in una lettera inviata a un senatore repubblicano in risposta a un quesito sui rischi della crisi europea per le banche Usa. Secondo l’agenzia Dow Jones che ha visto il testo della lettera, datata 14 luglio scorso, Bernanke ha scritto che “le analisi indicano che in generale le esposizioni nette dirette delle istituzioni (americane) a Grecia, Irlanda e Portogallo, comprese le banche ivi domiciliate, è gestibile in rapporto al loro capitale”.
Alcuni senatori chiedevano al capo della banca centrale se fosse vero che il sistema finanziario americano fosse esposto direttamente e indirettamente per 200 miliardi di dollari al debito emesso dai tre paesi, come diceva un rapporto della Banca per i Regolamenti Internazionali. Bernanke ha risposto che la cifra è in realtà molto più bassa perché i 200 miliardi indicati dal rapporto comprendono i “credit default swap”, contratti che proteggono almeno parzialmente dalle perdite dovute a insolvenza del debitore, acquistati dalle banche americane proprio per mitigare l’impatto di un possibile default.
Emc
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