Crisi/ Domani Ue propone tassa su transazioni finanziarie

Bruxelles, 27 set. (TMNews) – La Commissione europea, riunita oggi a Strasburgo, ha trovato un accordo di principio sulla proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie nell’Ue, confermando quanto era già stato annunciato a grandi linee a fine giugno. La proposta, che sarà varata ufficialmente domani (e non in ottobre, com’era stato annunciato) sarà presentata dal presidente della Commissione, José Manuel Barroso, durante il suo atteso discorso al Parlamento europeo su “lo stato dell’Unione”. Lo hanno confermato nel pomeriggio fonti della Commissione. L’Ue, insomma, andrà avanti da sola, nonostante le reticenze emerse da parte degli altri partner internazionali (e in particolare gli Stati Uniti) ad assumere un’iziativa simile al livello del G20.

La proposta della Commissione prevede che una parte degli introiti della tassa venga utilizzata per finanziare il bilancio Ue, sostituendo in parte i contributi nazionali dei paesi membri. Come ha spiegato Barroso nelle scorse settimane, la nuova tassa dovrebbe eliminare un privilegio di cui ha goduto finora il settore finanziario in Europa, che, a differenza degli altri settori economici, non è sottoposto all’Iva. Secondo la Commissione, il settore finanziario risparmia circa 18 miliardi all’anno grazie a quest’esenzione.

La tassa si applicherebbe a un largo ventaglio di servizi finanziari (azioni, obbligazioni, derivati e prodotti strutturati) con un’aliquota quanto più bassa possibile (per evitare delocalizzazioni), e sarebbe raccolta dalle istituzioni finanziarie (banche, borse e fornitori di servizi), che la preleverebbero direttamente dai loro clienti.

L’aliquota, secondo le ipotesi di lavoro avanzate dai servizi della Commissione, dovrebbe essere differenziata in due gruppi: lo 0,1% per azioni e obbligazioni, e lo 0,01% per i derivati. Le percentuali finali che sono state decise oggi per la proposta definitiva, tuttavia, potrebbero essere leggermente diverse. Si tratterebbe comunque di aliquote minime, che lascerebbero gli Stati membri liberi di applicare percentuali più alte. Secondo le stime di Bruxelles, il ricavato potrebbe variare fra i 30 e i 50 miliardi di euro all’anno (anche in questo caso, una stima più precisa sarà comunicata domani da Barroso). (Segue)
(con fonte Afp)

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