Bruxelles, 20 lug. (TMNews) – Comincerà intorno alle 13, un’ora più tardi del previsto, il vertice dei leader dell’Eurozona che è stato convocato per domani a Bruxelles, per affrontare la crisi dell’euro e decidere il nuovo piano di aiuti da 110 miliardi per la Grecia. Il vertice, che vede i paesi partecipanti, la Commissione europea e la Bce divisi sulle solzioni da adottare, dipenderà largamente dai risultati della riunione bilaterale fra il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e il cancelliere tedesco, Angela Merkel, questa sera a Berlino. Domani in mattinata (invece che oggi pomeriggio, come inizialmente previsto) si riuniranno gli sherpa, per mettere a punto gli ultimi dettagli delle proposte sul tavolo del vertice, tenendo conto dell’esito dell’incontro Merkel-Sarkozy.
Oggi a Bruxelles, rompendo finalmente il silenzio stampa mantenuto negli ultimi giorni dalle istituzioni europee, il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, è apparso a sorpresa davanti ai cronisti per rivolgere un appello ai leader dell’Eurozona e alla Banca centrale europea ad assumersi le proprie responsabilità, prendendo decisioni adeguate alla “situazione molto grave” in cui versa l’euro e rispettando le promesse che avevano fatto di “fare ciò che occorre per garantirne la stabilità”.
I leader “devono venire al tavolo dei negoziati dicendo quello che possono e quello che vogliono fare, non quello che non possono e non vogliono fare”, ha insistito Barroso, ricordando che “è nell’interesse proprio di ogni Stato membro impegnarsi”, e che “questo vale per quelli che devono ridurre il deficit e il debito, come per quelli a cui si chiede sostegno e solidarietà. La verità – ha affermato il presidente della Commissione – è che siamo interdipendenti, e che questa non è un’opzione, è una realtà”. Se le decisioni che verranno prese domani non saranno adeguate alla gravità del momento, ha ammonito Barroso, la storia – ha ammonito – giudicherà duramente questa generazione di leader”.
(Segue)
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