Bruxelles, 28 set. (TMNews) – Il Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo, ha approvato oggi il pacchetto di sei misure che riforma in profondità la ‘governance’ economica europea, in particolare rafforzando il Patto di stabilità con nuove procedure, controlli più rigorosi e tempestivi e sanzioni per i paesi inadempienti.
I paesi dell’Eurozona non potranno più ignorare gli avvertimenti della Commissione quando si verificano deviazioni dagli obiettivi previsti nei bilanci, per quanto riguarda la riduzione non solo del deficit, ma anche del debito pubblico.
I governi, inoltre, intervenire con correzioni più tempestive quando emergono problemi finanziari, garantire maggiore trasparenza e democraticità del processo decisionale e migliorare la qualità e l’attendibilità delle statistiche.
La maggioranza ottenuta in plenaria dai sei rapporti sui sei atti legislativi del pacchetto è stata molto netta in alcuni casi, e solo di misura in altri. In particolare, i gruppi politici di centro-sinistra hanno votato contro o si sono astenuti sulle disposizioni che sembrano tendere a privilegiare la correzione dei bilanci piuttosto che le misure per la ripresa e l’occupazione. La parte del pacchetto che riguarda i nuovi strumenti per correggere i cosiddetti ‘squilibri macroeconomici’ (come le differenze di competitività fra i paesi membri, o l’eccessivo peso attribuito alle esportazioni rispetto alla domanda interna) è stata invece approvata a larga maggioranza, con il sostegno dei gruppi di centro-sinistra.
Il pacchetto era stato bloccato prima dell’estate da un braccio di ferro fra il Parlamento europeo e alcuni Stati membri in Consiglio Ue, guidati dalla Francia, ma nell scirse settimane si era arrivati a un accordo. Come voleva il Parlamento, con il nuovo sistema i paesi del’eurozona dovranno trovare una maggioranza qualificata in Consiglio Ue per respingere gli avvertimenti della Commissione, che in caso contrario saranno direttamente applicabili. Un governo nazionale non avrà neanche l’opzione di ignorare gli avvertimenti, che saranno infatti applicabili dopo 10 giorni dalla pubblicazione, se il Consiglio decide di non votare. Inoltre, in caso di rigetto degli avvertimenti della Commissione, il Consiglio Ue dovrà spiegarne i motivi in un dibattito pubblico davanti al Parlamento europeo.
Il Parlamento europeo ha anche ottenuto di poter invitare ad audizioni pubbliche i ministri delle finanze dei paesi che riceveranno un avvertimento della Commissione; per lungo tempo, durante i negoziati, i governi nazionali si erano opposti a questo.
Riguardo ai ‘disequilibri macroeconomici’, infine, l’Europarlamento ha ottenuto che la Commissione prenda chieda misure correttiva non solo in caso di disavanzo, ma anche di surplus eccessivo nella bilancia commerciale (come attualmente Germania e Olanda) I governi nazionali si erano opposti a tale misura, chiedendo che solo i deficit fossero presi in considerazione.
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