Cernobbio, 5 set. (Apcom) – In Italia “il credit crunch non c’è stato e non c’è”, ma le banche hanno bisogno di una domanda sana di credito per assicurare il maggior numero di finanziamenti. Lo ha sottolineato il presidente dell’Abi, Corrado Faissola, dopo l’allarme sui segnali di credit crunch lanciato dal numero uno degli industriali, Emma Marcegaglia. “Le banche italiane – ha affermato Faissola al Forum Ambrosetti – hanno reagito nella maniera migliore all’esigenza di garantire ossigeno alle imprese. Abbiamo bisogno di una domanda di credito buono, e anche quello un po’ meno buono lo stiamo gestendo”, pur “leccandoci le ferite per l’aumento delle sofferenze”.
Nei Paesi europei, ha spiegato il numero uno dell’Abi, “la domanda di credito non è ancora decollata” perchè l’uso degli impianti industriali “è ancora talmente basso che non è razionalmente possibile immaginare che ci siano imprese che possano fare investimenti”, con un calo della domanda ancora così persistente.
“Gli investimenti torneranno a correre – ha aggiunto Faissola – quando l’economia sarà in ripresa”, ed essendo l’economia italiana fortemente export-oriented “le nostre imprese potranno progettare investimenti e realizzarli quando i mercati internazionali ricominceranno a muoversi. E’ un’osservazione molto banale – ha concluso – ma non riesco a vedere bacchette magiche per sbloccare la situazione”.
Glv/Sib/Bos/Mda
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