Milano, 16 dic. (TMNews) – “Il governo di tecnocrati di Mario Monti sta combattendo interessi radicati nel tentativo di prendere misure anche di modesta portata per liberalizzare la moribonda economia italiana, ma qualcuno potrebbe dire che il vero riformatore nazionale sia il solitario Sergio Marchionne”. E’ quanto scrive il ‘Financial Times’ in un articolo intitolato “Il boss Fiat emerge come il più importante riformatore d’Italia’.”Rompendo lo schema dei rapporti di lavoro stabiliti dalla contrattazione nazionale collettiva, l’amministratore delegato della più importante azienda italiana – scrive il ‘Financial Times’- ha affrontato due potenti lobby: Confindustria, l’associazione degli imprenditori che Fiat lascerà il mese prossimo, e i sindacati”.
“Marchionne ha salutato come “storico” l’accordo Fiat su contratti più flessibili raggiunto questa settimana con tutti i principali sindacati. In cambio – ricorda il quotidiano – il gruppo automobilistico sta portando avanti investimenti per miliardi di euro in Italia, il Paese delle sue radici da più di un secolo, anche se il suo amministratore delegato afferma che per la fusione Fiat-Chrysler avrebbe più senso economico concentrarsi su azioni all’estero”.
“Marchionne, che è amministratore delegato di Chrysler, Fiat e di Fiat Industrial, separata di recente, ha goduto – evidenzia l’Ft – di relazioni industriali più lisce negli Stati Uniti, dove alcuni dipendenti e leader sindacali lo chiamano per nome. Il capo della Fiat, con passaporto italiano e canadese, sta cominciando a lasciare il segno anche nell’opinione pubblica americana: la storia di copertina di ‘Time’ di questa settimana l’ha incoronato ‘l’uomo che ha salvato l’industria automobilistica’”.
Sib
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