«Io, varesina, ho trovato lavoro in Grecia. E vi dico: qui si sta bene». Una testimonianza significativa, direttamente dall’epicentro del vortice che rischia di travolgere l’Europa.
È quella di
, bustocca, 23 anni: da quasi due mesi è nell’isola di Naxos, nelle Cicladi, per lavorare come commessa in un negozio di abbigliamento. Già di per sé, una storia originale: una nostra concittadina, che dall’area più ricca d’Europa prende l’aereo e va in Grecia a lavorare.
«Ci sono stata da turista tre anni fa e mi sono innamorata di – racconta Vittoria – Così quest’anno ho deciso di venirci a lavorare. Un lavoro semplice, commessa in un negozio, in regola e con i contributi pagati, che mi permette di sfruttare le mie competenze linguistiche, visto che qui capita di parlare in inglese, francese, italiano, greco e tedesco, vista l’eterogeneità dei turisti sull’isola».
Vittoria ha compiuto i suoi studi al liceo artistico in piazza Trento e Trieste, dove ha potuto «condividere l’amore per la Grecia con la prof di storia dell’arte – racconta – Per lei ero la sua Nike (si traduce con “vittoria”), come lo sono in Grecia, la Vittoria italiana».
Da Naxos, che pure è un luogo di villeggiatura molto lontano dalle manifestazioni di piazza di Atene, la nostra “inviata” in Grecia sta seguendo attentamente la crisi.
«Guardo i tg e me li faccio tradurre dai miei amici. Lui greco, lei tedesca, , si “scannano” letteralmente tra di loro». Vittoria un’idea se l’è fatta: «, a favore del piano europeo, perché sono stanchi di questi alti e bassi e cercano stabilità, visto che il no comporterebbe molte più incertezze».
Ma con chi ce l’hanno su i greci, con i loro politici o con l’Europa? «Kai ta dio, ovvero “”». Ci sono tanti miti da sfatare, come quello sui turisti obbligati a pagare in contanti: «I greci si fanno le file di ore agli sportelli bancomat per poter prelevare solo 60 euro, il limite fissato dal governo – racconta la giovane bustocca – , visto che possono prelevare fino al limite prefissato della propria banca».
Anche la disoccupazione, «sulle isole non esiste proprio – fa sapere Vittoria – anzi, qui si trova ancora qualche posto, ad esempio. E sfatiamo il mito dei greci lazzaroni, a Naxos direi proprio di no. Poi nel continente le cose sono diverse, e. Teniamo conto che Atene concentra sei degli undici milioni di abitanti di tutta la Grecia».
Ma , come racconta la nostra “inviata”: «Non c’è stato un aumento della povertà o un peggioramento sensibile della situazione. Qui i problemi ci sono ormai da cinque anni, non da ora con l’instabilità o con il che si è insediato solo da pochi mesi».
Ma uno dei problemi di cui spesso le cronache fanno cenno, le carenze nella sanità pubblica, è effettivamente presente. «Purtroppo ho potuto constatarlo di persona – racconta la giovane bustocca – visto che sono dovuta che qui non potevo fare. Ma noi in Italia con il nostro sistema sanitario siamo abituati bene».
In definitiva, a Naxos si sta bene, nonostante la crisi del debito. Lavorando , ma ci si mantiene ad un, visto che i prezzi nelle isole greche sono «molto ragionevoli». Ad esempio, un bilocale con giardino costa 250 euro al mese e con 20 euro al ristorante si mangia «come ad un matrimonio».
Infatti il turismo continua a reggere bene da queste parti: «Secondo i miei amici siamo ai livelli dell’anno scorso, cioè bene, con un incremento in particolare dei turisti svedesi».