Parigi, 15 nov. (Apcom) – Il premier della Grecia rilancia le polemiche con la Germania, accusando Berlino di aver innescato l’ultima ondata di tensioni sui titoli di Stato dei paesi di Eurolandia che, come il suo, accusano accentuati squilibri di bilancio. “Alcuni, come il governo tedesco – ha affermato George Papandreou – hanno ipotizzato che le banche che finanziano i paesi con alti livelli di debito dovrebbero esser pronte a assumersi i costi di eventuali insolvenze sui pagamenti. Questo ha scatenato una spirale di rialzi sui rendimenti dei bond per paesi cone l’Irlanda o il Portogallo, che appaiono in situazioni difficili. Come dire a qualcuno: visto che sei in difficoltà ti metto un carico supplementare sulla schiena. – ha insistito -. Ma questo rischia di romperla la schiena”.
Si rischia una “profezia autorealizzante”, ha avvertito il premier greco, che ha parlato durante una riunione a Parigi dell’internazionale socialista. In precedenza Berlino, appoggiata dalla Francia, aveva premuto su modifiche all’attuale meccanismo temporaneo anti crisi dell’Ue, volendolo rendere permanente dal 2013 ma con alcune significative modifiche. Tra queste anche la possibilità di far pagare parte dei costi di un default sul debito di un paese a chi ne abbia acquistato i bond. Tuttavia la scorsa settimana,
in occasione del G20 a Seul le cinque maggiori economie europee, tra cui la stessa Germania, avevano precisato che queste discussioni di riforma non riguardavano la situazione dei bond attualmente già in circolazione sui mercati, né pregiudicavano la possibilità di far ricorso al fondo anti crisi da parte dei paesi in difficoltà. Questo per cercare di attenuare le tensioni che proprio questo dibattito aveva creato sui bond di Irlanda, Portogallo e Grecia. (fonte Afp)
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