Crisi Ims, prosegue l’occupazione “Paghino almeno gli arretrati”

CARONNO PERTUSELLA Nei capannoni sono rimaste 45 mila copie dell’ultimo album dei Coldplay, gli ultimi cd prodotti dalla Ims di Caronno Pertusella prima che a causa della crisi si fermassero le macchine.

Davanti ai cancelli un centinaio di operai e impiegati ancora in attesa di ricevere gli stipendi arretrati, che hanno trascorso la seconda notte in presidio all’interno del cortile della fabbrica e sono determinati ad andare avanti con la protesta.

«Non ci muoveremo da qui fino a quando non verranno pagati gli arretrati – spiega Maurizio Manfredi, della Uilcom di Varese – e chiediamo che finalmente l’azienda faccia chiarezza sulla situazione. La chiusura porterà a gravi ripercussioni su un territorio già colpito dalla crisi economica – continua – ci sono tanti giovani e lavoratori con anni di esperienza, che dovranno essere ricollocati».

Nella notte fra mercoledì e giovedì il sindaco di Caronno Pertusella Loris Bonfanti ha incontrato i dipendenti e ha messo a disposizione un gazebo per ripararsi dal freddo. A turno gli operai hanno presidiato il cortile, scaldandosi con alcuni fuochi e con le coperte offerte dalla Caritas, bloccando i cancelli e le merci ancora stoccate nel magazzino in attesa di essere consegnate nei negozi della Lombardia.

«Quello che chiediamo all’azienda è la trasparenza e il rispetto delle promesse fatte – spiega Ivano Ceriani, uno dei lavoratori – per il resto la speranza è poca, sarà difficile che la produzione torni ai livelli di prima, anche nel caso in cui un imprenditore fosse disposto a rilevare un ramo dell’azienda. È necessario mantenere le fabbriche e i posti di lavoro sull’area – continua – ed evitare che qualcuno pensi a speculazioni edilizie approfittando della crisi della Ims».

L’azienda ha chiesto l’estensione degli ammortizzatori sociali a tutti i 130 lavoratori (100 sono già in cassa integrazione) ma, per ora, i sindacati non hanno firmato l’accordo. Nei prossimi giorni si terranno altri incontri sindacali. Fino a quando non verranno pagati gli arretrati operai e impiegati dormiranno nel cortile della fabbrica, e i cd dei Coldplay rimarranno nel magazzino. «I lavoratori hanno deciso di non cedere al ricatto dell’azienda – spiega la Al Cobas – Cub – e di non accettare la chiusura della fabbrica senza anticipo sulla cassa e senza certezza della retribuzione. L’intenzione è di non retrocedere fino a quando non verranno accolte le richieste».

Andrea Gianni

e.marletta

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