Crisi/ Monti: Lavoro su Eurobond prosegue nonostante tutto

Bruxelles, 9 dic. (TMNews) – Il vertice Ue di Bruxelles non ha “sotterrato senza fiori” gli eurobond, come volevano la Germania e a qualche altro Stato rigorista (Olanda), e se anche non lo si chiama per nome, il tema è in realtà presente nel punto 7 della dichiarazione finale dei leader del’Eurozona, in cui si annuncia che se ne parlerà al prossimo Consiglio europeo di marzo 2012. Lo ha affermato il Presidente del Consiglio Mario Monti, nella conferenza stampa al termine del vertice.

Degli eurobond si è molto discusso durante la riunione dei capi di Stato e di governo, anche a seguito di un intervento del premier italiano che ne ha difeso le ragioni, con il sostegno dei presidenti della Commissione Barroso e del Consiglio europeo Van Rompuy, e anche della direttrice dell’Fmi Lagarde. “Non lasciatevi ingannare dalla dichiarazione dell’Eurozona, che non li cita esplicitamente: questo non significa che il lavoro non vada avanti”, ha detto Monti ai giornalisti. Infatti, al punto 7 se ne parla, “sia pure con una formula criptica”, ha sottolineato il premier italiano, laddove si annuncia che si continuerà “a lavorare su come approfondire ulteriormente l’integrazione fiscale per rispecchiare meglio il nostro grado d’interdipendeza”, in vista di una rapporto Van Rompuy-Barroso-Juncker nel marzo 2012.

Alcuni paesi, notoriamente contrari, “avrebbero preferito uccidere il tema nella culla, ma è prevalsa invece – ha spiegato Monti – l’idea che sarebbe incoerente dichiarare fin da ora, proprio quando si parla di integrazione delle politiche economiche e di bilancio, che si rinuncia a per sempre allo strumento del mercato integrato dell’emissione di titoli pubblici, che permette maggiori economie di scala”.

Il tema della mutualizzazione del debito, “per cui era stata preparata una tomba senza fiori, è innominato ma sarà nel rapporto di marzo”, ha ribadito il premier italiano. Poco dopo, in un’intervista a Euronews ha sottolineato: “Si tratta di un tabù per i tedeschi, ma sarebbe bene – ha concluso – mutualizzare il debito pubblico ‘ex ante’, con gli eurobond, piuttosto che ‘ex post, con gli acquisti dei titoli di Stato da parte della Banca centrale europea”.

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