Washington, 26 mag. (Apcom) – Difende la moneta unica anche dalle profezie di sventura, giunte da più parti, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, ricevuto al Congresso americano dalla speaker Nancy Pelosi, tiene un discorso tutto incentrato sui temi economici e del rafforzamento delle relazioni transatlantiche. Ad ascoltare il capo dello Stato ci sono senatori e deputati americani, la cosiddetta ‘joint leadership’, che sono accorsi numerosi per ascoltare il suo discorso tanto che è stato necessario trovare una stanza più grande.
“Chi parla di fine dell’euro – osserva Napolitano – fa un’affermazione superficiale, non seriamente fondata, esprime una propensione alle profezie catastrofiche o in qualche caso, forse un wishful thinking”. Napolitano lo dice senza mezzi termini: certo, “dinanzi all’emergenza l’Unione europea si è trovata senza strumenti validi, senza meccanismi idonei per prevenire e risolvere una crisi simile e ha esitato ad adottare misure straordinarie per scongiurare l’insolvenza del debito pubblico della Grecia e per fermare il rischio del contagio, l’attacco speculativo contro l’euro come tale”, ma, infine, “misure forti sono state adottate”.
L’Italia è “pienamente consapevole della necessità di uno sforzo molto serio per bloccare e ridurre il nostro debito pubblico” ha detto Napolitano ribadendo che, come nel resto d’Europa, è necessario tenere sotto controllo il debito pubblico.
E infine per affrontare e superare la crisi l’Europa “può fare molto di più e molto meglio”. “La domanda che francamente mi pongo davanti a voi – ha detto il presidente – è questa: l’Unione europea è oggi all’altezza delle sue potenzialità e delle sue responsabilità? La mia risposta è che possiamo fare molto di più e molto meglio se rafforziamo la nostra unità, se portiamo più avanti la nostra integrazione. E lo dimostrano gli avvenimenti di questi mesi e di queste settimane”.
Vep/Ral
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