Udine, 14 lug. (Apcom) – Il debito pubblico italiano, cresciuto a dismisura negli anni, è un “pesante fardello” che “va alleggerito in modo decisivo” e tutti, proprio tutti – Nord e Sud, maggioranza e opposizione, amministratori e cittadini – devono farsi carico per ridurlo. Alla vigilia del voto di fiducia al Senato sulla manovra economica Giorgio Napolitano ribadisce, da Udine, quello che va dicendo da settimane: servono sacrifici, rigore, lucidità nella riduzione della spesa pubblica corrente, nell’individuazione delle priorità sugli investimenti, a partire da formazione e ricerca, nell’abbattimento di un debito `monstrum’.
Nella seconda giornata della sua visita in Friuli – `stretta’, come ha osservato lo stesso presidente tra due importanti “impegni internazionali” come il concerto dell’Amicizia, ieri a Trieste, con i capi di Stato sloveno e croato e l’incontro, oggi pomeriggio al Quirinale, con il nuovo presidente tedesco – Napolitano non abbandona la linea della concretezza e della fermezza. In cima alla lista dei problemi c’è senza dubbio la situazione economica del Paese, dopo la crisi internazionale, e, come ieri aveva chiesto condivisione alle forze politiche sulle scelte di medio e lungo periodo, oggi invoca la “responsabilità collettiva” per ridurre il debito pubblico.
“Noi tutti e in tutte le parti d’Italia, da Nord a Sud, non possiamo sottrarci in nessun modo – dice il Capo dello Stato incontrando gli amministratori di Udine – a questa responsabilità collettiva. Sulle nostre spalle c’è il pesante fardello del debito pubblico che dobbiamo alleggerire in modo decisivo”. “Abbiamo problemi seri, dovuti a una difficoltà dell’economia internazionale” e per questo, ha aggiunto, “si devono adottare misure straordinarie per consolidare i bilanci pubblici, esigenza riconosciuta in tutta l’Europa”.
E, come spesso ha ribadito nelle sue visite nelle città del Nord `fortino’ del Carroccio, non c’è e non ci deve essere antinomia tra unità nazionale e promozione delle autonomie. Del resto, osserva davanti agli amministratori di Udine “gelosi e orgogliosi della loro identità e della loro lingua” è al Costituzione stessa che “salda in modo inscindibile in un unico articolo” “sentimento dell’identità regionale e locale e sentimento dell’italianità”.
Vep
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