Bruxelles, 27 apr. (Apcom) – Il vicepresidente della Banca centrale europea, Lucas Papademos, ha espresso oggi a Bruxelles la preoccupazione “che gli squilibri di bilancio persistenti in Europa e altrove possano sgretolare la fiducia nella sostenibilità delle finanze pubbliche e far pesare dei rischi sulla crescita economica e la stabilità finanziaria”.
Secondo il vicepresidente greco della Bce, che ha parlato in un’audizione della commissione Affari economici del Parlamento europeo, “nelle attuali circostanze il Patto di stabilità e di crescita, che era stato predisposto proprio per mantenere delle posizioni di bilancio solide e sostenibili (negli Stati dell’eurozona, ndr), sta affrontando la più grande sfida da quando fu adottato nel 1997”. Di conseguenza, ha aggiunto Papademos, “ora è ora imperativo che tutti i paesi dell’eurozona rispettino rigorosamente le clausole del Patto”, che dovrà essere rafforzato.
Bisognerà comunque aspettare il 2012-2013, ha ricordato il vicepresidente della Bce, perché vi sia una correzione degli squilibri dei conti pubblici dell’eurozona, che ha visto negli ultimi cinque anni una aumento del 22% del debito pubblico, mentre tutti gli Stati membri hanno ormai un rapporto deficit/Pil al di sopra della barra del 3%.
Per Papademos, inoltre, la Commissione europea ha fatto bene a valutare severamente i programmi di stabilità presentati dagli Stati membri, che “in molti casi sono basati su previsioni macroeconomiche ottimistiche che rischiano di compromettere le prospettive di rientro dai deficit eccessivi”.
Quanto alla Grecia, il vicepresidente della Bce ha giudicato “essenziale” che il programma macroeconomico pluriennale che la Commissione europea, la Bce e l’Fmi stanno mettendo a
punto ad Atene con le autorità greche, “definisca delle misure di bilancio dettagliate e delle riforme strutturali, destinate a a colpire le cause degli squilibri nei conti pubblici” del Paese. Su una nota più positiva, Papademos ha comunque osservato che nell’Ue si stanno traendo “le lezioni più importanti dalla crisi di bilancio della Grecia”.
Lezioni che riguardano anche altri paesi con “problemi simili, ma a un livello diverso”, ha detto, alludendo al Portogallo, all’Irlanda, alla Spagna o anche all’Italia. “Penso – ha aggiunto – che quest’esperienza li spinga veramente a un aggiustamento delle loro politiche per restaurare la loro competitività e migliorare la loro situazione di bilancio; si tratta, se così si può dire – ha concluso -, dell’effetto di un ‘contagio positivo’ della crisi greca su altre ecnomie con problemi simili”.
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