Lisbona, 24 nov. (Apcom) – Un massiccio sciopero generale oggi in Portogallo, proclamato dai sindacati contro il duro programma di austerità avviato dal governo, ha innescato rinnovate pressioni sui titoli di Stati del paese, che di riflesso si sono fatte sentire anche sui bond della confinante Spagna. Mentre nelle piazze si sono riversate un po’ tutte le categorie di lavoratori, sui bond del Portogallo a 10 anni i rendimenti – che si muovono nella direzione specularmente opposta al prezzo e riflettono anche le percezioni di rischio dei mercati – hanno superato la soglia del 7 per cento. Sui bond spagnoli a 10 anni i tassi sono saliti al 5,08 per cento dal 4,91 per cento che si registrava negli scambi iniziali.
Questo mentre di fondo permangono timori su rischi di contagio ad altri paesi, come appunto il Portogallo, delle difficoltà che hanno costretto l’Irlanda a chiedere gli aiuti di Unione europea e Fondo monetario internazionale. Intanto torna a reindossare la divisa da pompiere il presidente dell’Ue, Herman va Rompuy: questi timori “non hanno basi economiche né basi razionali”, ha affermato al Parlamento europeo. Il caso del Portogallo è diverso da quello dell’Irlanda, ha ribadito: “non ha una crisi immobiliare, il settore finanziario non è eccessivamente importante rispetto all’economia, le banche sono adeguatamente patrimonializzate”. (con fonte Afp)
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