Crisi/ Ue: Non ancora ricevuti impegni Italia, attendiamo

Bruxelles, 25 ott. (TMNews) – “Le due presidenze del Consiglio europeo e della Commissione europea attendono entro domani la comunicazione del governo italiano con gli impegni specifici sulle misure per la crescita, finora non abbiamo l’abbiamo ricevuta”. Lo hanno riferito, oggi a Bruxelles i portavoce della Commissione, rispondendo ai cronisti durante il ‘briefing’ quotidiano dell’Escutivo comunitario.

La portavoce del presidente della Commissione José Manuel Barroso ha aggiunto; “Sono sicura che l’Italia farà ciò che si è impegnata a fare con i due presidenti”.

Il portavoce del commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha ribadito che “le misure d’austerià da sole non risolveranno i problemi, sono necessarie anche misure per la crescita”. Il portavoce, Amadeu Altafaj, ha poi ricordato che “il pacchetto di consolidamento di bilancio presentato a settembre (dal governoitaliano, ndr) è considerato adeguato, ma occorrono ora delle azioni concrete per la crescita con un orizzonte temporale chiaro”. Bisogna agire, in particolare, riformando “il mercato del lavoro, il sistema delle pensioni, il contesto giuridico in cui operano le imprese in Italia, per attrarre più investimenti, per lo sviluppo del tesuto industriale e per creare posti di lavoro”.

Alla domanda se la Commissione consideri alla stessa stregua, come risposta dell’Italia, una serie di decisioni e decreti già adottati dal governo, o una lista generica di impegni, anche se con una data indicata per la loro attuazione, la portavoce di Barroso, Pia Ahrenkilde- Hansen ha reagito sottolineando che “potremo dare una risposta sui dettagli solo dopo aver ricevuto gli impegni dell’Italia. Non posso essere più precisa ora, aspettiamo di vedere che cosa riceveremo: il seguito a domani”, ha tagliato corto.

A una domanda sugli strumenti che l’Ue ha a disposizione per assicurarsi che l’Italia rispetterà i suoi impegni, infine, Altafaj ha risposto ricordando che, per ora, “a livello istituzionale c’è solo il Patto di stabilità nella sua forma attuale, visto che non è ancora entrato in vigore il pacchetto di sei misure sulla nuova ‘governance’ economica”, recentemente approvato dal Consiglio Ue e dall’Europarlamento, che prevede sanzioni quasi automatiche per chi viola la disciplina di bilancio. Tuttavia, ha concluso il portavoce, “è chiaro che la vera sanzione non sarebbe quella istituzionale, ma starebbe nella riposta dei mercati”.

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