Rimini, 28 ago. (Apcom) – Un’impresa su cinque ha avuto difficoltà di accesso al credito negli ultimi sei mesi e la restrizione fa aumentare il rischio usura. E’ quanto emerge dall’indagine del Centro studi di Unioncamere, che sottolinea anche che le aziende del Mezzogiorno mostrano di ricorrere meno di quelle del Centro-Nord al credito bancario (61,8% contro 65%), “anche a causa di condizioni creditizie meno vantaggiose rispetto alle altre aree del paese (il 36,3% delle imprese meriodionali che si rivolgono alle banche segnala difficoltà, contro il 30,9% di quelle centro-settentrionali. A lanciare l’allarme usura è il presidente Ferruccio Dardanello che in occasione del meeting di Cl a Rimini afferma: La restrizione del credito “fa aumentare esponenzialmente il rischio usura”.
Dallo studio di Unioncamere emerge che “il 20,7% delle aziende italiane dichiarano di aver avuto difficoltà nell’accesso al credito bancario negli ultimi sei mesi, a fronte di un 43,3% che non segnala alcun aggravio e un restante 35,9% che non ha invecde richiesto prestiti e finanziamenti alle banche nel corso dello stesso periodo”. Sale però al 32,4% la quota di aziende “che hanno dovuto fronteggiare problemi legati alla limitazione nell’ammontare del credito erogabile, all’incremento degli spread, alla richiesta di maggiori garanzie reali, o addirittura si sono viste respingere la richiesta di finanziamento”.
Gab/Pat
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