Corti fuori, Bettinelli dentro. Il Varese ha preso le sue decisioni dopo la turbolenta serata di lunedì, quando la contestazione dei tifosi (non tutti) era esplosa in modo evidente mentre sul campo la squadra, bombardata dal Frosinone, non vedeva l’ora di correre sotto la doccia.
Capitolo Corti. La società non gli ha perdonato quello che non si poteva perdonare, di conseguenza il centrocampista biancorosso, che ieri non si è allenato, sarà tenuto per un po’ lontano dal gruppo.
Questo dovrebbe dire oggi pomeriggio Lele Ambrosetti alla stampa. Non si parlerà di fuori rosa, ma il senso è un po’ quello. Lunedì il veterano, che indossava la fascia da capitano, si è fatto prima ammonire (minuto 9) per un fallo a centrocampo su Sammarco. Non contento, 100 secondi dopo ha reiterato le proteste nei confronti del pessimo arbitro Saia. La conclusione è che il Varese si è trovato in inferiorità numerica dal 12’ del primo tempo, contro una squadra già nettamente più forte. La situazione non si è di certo rasserenata a fine partita, quando Corti si è presentato in sala stampa mostrando un evidente nervosismo. Ieri il giudice sportivo lo ha fermato per 2 giornate. Capitolo Bettinelli. Lunedì sera il mister è stato uno dei bersagli della curva, cosa alquanto singolare visto che fino a pochi giorni prima il tecnico di Induno era considerato un vero e proprio eroe da parte del popolo biancorosso. Ma il tifo ha la memoria corta, sta di fatto che i vaffa recapitati a Bettinelli lo hanno scosso a tal punto da convincerlo a rassegnare le dimissioni nelle mani di Beppe D’Aniello. Lo aveva preannunciato direttamente l’allenatore in sala stampa. Ieri mattina, però, il confronto tra tecnico e società (anche il direttore sportivo Landini era presente in mattinata) ha scongiurato l’ipotesi dimissioni.