Bruxelles, 26 ott. (TMNews) – Il vertice dell’Eurozona che si tiene stasera a Bruxelles rischia di incontrare un grosso scoglio nel negoziato sulla partecipazione ‘volontaria’ dei creditori privati (banche e fondi d’investimento) al secondo programma di aiuti alla Grecia. A quanto si apprende a Bruxelles, i tedeschi non sarebbero per niente soddisfatti dell’offerta delle banche, che accetterebbero una svalutazione (‘haircut’) del 40% dei titoli greci in loro possesso, mentre Berlino e altre capitali chiedono di arrivare al 50-60 per cento. Il problema, tuttavia, non è tanto nella cifra, quanto nel fatto che per i tedeschi deve trattarsi di una riduzione del valore nominale dei bond: in latri termini, se i privati detengono 200 miliardi di titoli greci, il valore delle obbligazioni deve ridursi a 100 miliardi.
Il timore è che, attraverso vari artifici contabili e giocando sull’allungamento dei tempi di rimborso, le banche finiscano col ridurre il debito greco molto meno di quanto previsto. Secondo i calcoli dei tedeschi, ad esempio, l’attuale offerta di una svalutazione del 40% corrisponderebbe, a livello nominale, a un riduzione pari appena la 20%.
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