– Andrea Cassani presenta la giunta e le opposizioni tacciono. Escluso il Pd, dalle forze di minoranza non arrivano grandi critiche rispetto al nuovo esecutivo: arriveranno, se del caso, una volta che si sarà messo al lavoro. «Cosa devo dire? Niente. Li han votati e son contento per loro», taglia corto Roberto Borgo, eletto alla guida dell’omonima lista. Nemmeno Rocco Longobardi (La nostra Gallarate 9.9) ha grandi commenti: «Cassani ha vinto le elezioni ed è
giusto che rischi alla sua maniera, la giunta può non essere condivisa ma rispettiamo la sua scelta». Anche l’ex sindaco Edoardo Guenzani (Città è vita) non affonda la critica sul suo successore e i collaboratori che ha scelto. «Non esprimo mai un giudizio sulle persone, mi auguro solo che le scelte del primo cittadino siano le stesse che guidarono le mie cinque anni fa». Ovvero nomine fatte sulla base di «un curriculum che dimostri la competenza e l’esperienza, lasciando all’ultimo posto l’appartenenza politica». Decisamente più dura, invece, la lettura di Giovanni Pignataro. «Purtroppo è andato tutto come da previsioni», commenta. In che senso? «Nella dinamica della giunta Forza Italia ha tre assessori, il che è molto pesante sia dal punto di vista della quantità che della qualità». Il riferimento alle deleghe ritenute pesanti e affidate agli azzurri: Bilancio e Partecipate, Programmazione territoriale, Cultura e servizi educativi. Il che significa che «a Gallarate Forza Italia entra in giunta con rapporti di forza invertiti anche rispetto alle proporzioni in consiglio comunale». Dove «la Lega ha preso il 20%, gli azzurri il 15». Per questo la situazione all’interno della giunta, con tre assessori di FI e due leghisti più il sindaco «non trova significato se non nell’ambito dei rapporti di forza interni alla maggioranza di cui prendiamo atto, li avevamo previsti in campagna elettorale e hanno trovato la loro realizzazione». E poi ci sono «aspetti singolari». Come il fatto che «i più votati nella lista di Forza Italia sono stati tutti messi da parte, hanno preso questo assessore alla Sicurezza (Francesca Caruso, ndr). Magari conosce benissimo Gallarate, ma a giudicare da quanto viene ribadito dai suoi stessi compagni di partito non si direbbe». Infine, «la scelta di nominare un fratello e una sorella». Ovvero Franco e Orietta Liccati, rispettivamente al Welfare e all’Urbanistica. «Non è legittima, ma è piuttosto singolare in una città con 50mila abitanti. Noi abbiamo sempre cercato di evitare nomine di persone legate da vincoli familiari, una scelta di opportunità politica». Queste dunque le prime reazioni da parte delle forze di opposizione dopo che Cassani ha nominato la sua giunta. Le prime schermaglie politiche sono in programma per lunedì sera alle 20.45 quando si riunirà per la prima volta il nuovo consiglio comunale.